Viaggi

I Luoghi più Pericolosi per andare in Vacanza

Quando si parla di vacanze ci si aspettano sempre dei luoghi da sogno: spiagge dorate, sole cocente e chioschi in riva al mare. Ma non tutti amano fare dei viaggi rilassanti durante il loro tempo libero.
Per gli amanti del pericolo e dell’avventura, ecco cinque dei luoghi più pericolosi al mondo in cui andare in vacanza.

Lago della Morte

Il Lago della Morte si trova nella provincia di Catania, vicino alla colonia greca Leontia.
Questo lago è completamente prosciugato d’estate, ma d’inverno si riempie d’acqua. È un luogo totalmente deserto, non vi sono né gli animali né la vegetazione più povera. Anche solo essere situati vicino a questa sorgente d’acqua è un rischio enorme per la sopravvivenza di piante, animali ed esseri umani.

Perché questo Lago della Morte è così pericoloso?
Esso è ricco di acido solforico. La sua quantità è talmente alta che anche i microorganismi, che sopravvivono in condizioni molto sfavorevoli, vengono immediatamente uccisi. L’acido solforico entra da due sorgenti sotterranee e rende l’aria satura dall’evaporazione dannosa dei suoi stessi fumi.

Il Lago della Morte è un luogo poco conosciuto in Sicilia, ma i turisti più estremisti vengono attratti non solo dalla sua pericolosità, ma anche da alcune leggende che vi aleggiano attorno. Si dice che centinaia di persone siano scomparse nelle vicinanze, senza lasciar traccia, e che il lago sia stata una meta scelta dalla mafia siciliana per far sparire i soggetti più “scomodi”.

Il Lago della Morte, Catania (Sicilia)

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Il Lago Natron

Al confine con il Kenya, in Tanzania, si trova il Lago Natron.
È un lago color cremisi, dalle striature bianche, popolato solamente da fenicotteri e circondato dall’assenza di altri animali. È lungo sessanta chilometri e si trova vicino al vulcano Ol Doinyo Legai.
Da questo vulcano ha ereditato un tasso talmente alto di salinità che impedisce a qualsiasi forma di vita di sopravvivere al suo interno. Soltanto i fenicotteri riescono a vivere in questo luogo, protetti dai predatori e con la possibilità di cibarsi delle riserve del loro cibo preferito: l’alga spirulina, che dona loro il colore rosato.

La caratteristica principale, e anche la più inquietante, di questo lago è una sola: pietrifica gli animali.
È ricco di carbonato idrato di sodio, detto Natron, che rende l’acqua simile all’ammoniaca. Gli animali che si avvicinano all’acqua ed entrano a contatto con essa, vengono pietrificati e rimangono intrappolati per sempre.
È letale e sconsigliato anche per gli esseri umani entrare a contatto con questa particolare sostanza.

Il Lago Natron, Tanzania

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La Porta dell’Inferno

Nel deserto del Karakum, in Turkmenistan, esiste un luogo che è stato ribattezzato “La Porta dell’Inferno“.
È una voragine grande quanto un campo da calcio.

Venne creata da un gruppo di geologi sovietici, che trivellavano alla ricerca di petrolio. Da un crollo roccioso, venne portata alla luca una sacca di gas naturale tossico, che iniziò a fuoriuscire. I sovietici decisero di dar fuoco a questa voragine ma, nonostante essa continui a bruciare, i gas continuano a contaminare l’aria e ad essere ancora parecchio pericolosi per gli esseri umani.

Gli abitanti del villaggio sostengono che La Porta dell’Inferno sia la causa di un fenomeno sovrannaturale.
Questo rende il luogo una delle mete più pericolose, ma anche più frequentate dai turisti di tutto il mondo.
Ha un bagliore che è visibile da chilometri e chilometri di distanza, ed un forte odore sulfureo che lo circonda.

La Porta dell’Inferno, Turkmenistan

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Death Road

In Bolivia esiste una strada lunga 69 chilometri che è stata ribattezzata “la strada più pericolosa al mondo“.
Essa venne costruita negli anni ’30, e per molto tempo fu l’unico collegamento tra la capitale e la regione di Yungas.

È un insieme micidiale di strada sterrata, pendii ripidissimi, caduta massi, mancanza di guardrail e condizioni climatiche avverse. Causa ogni anno almeno 200 morti, a volte anche molti di più.

Attraversando questa strada, si possono notare le croci e gli altari che ricordano le tragiche vittime di questo percorso, ormai diventato una meta turistica molto nota. La vista mozzafiato e la pericolosità del posto, porta molti turisti ad attraversarla dopo aver visitato la Bolivia, rischiando consapevolmente la morte.

Death Road, Bolivia

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Dancalia

Sul lato orientale dell’Etiopia si trova la depressione della Dancalia, uno dei posti più inospitali della terra.
È una meta molto apprezzata dagli amanti dell’avventura, poiché la sua mappa è stata scoperta recentemente. Ci sono alcuni luoghi ancora difficilmente raggiungibili, che non hanno una mappatura ben precisa.

Dancalia, detto anche Il Triangolo di Afar, è un deserto atipico.
È formato da zone sabbiose, colate di lava, vulcani attivi e spenti, laghi salati ed enormi distese di sale. In questa zona non piove praticamente mai, e in estate la temperatura raggiunge dei picchi impossibili da sopportare per l’essere umano.
L’acqua potabile può essere trovata solo in fondo ai profondi pozzi e l’unico fiume esistente evapora nella sabbia. La Dancalia è considerata “uno dei posti più crudeli sulla faccia della terra“.

A guardarlo sembra un vero e proprio deserto ghiacciato.
In realtà è vivo e bollente, proprio per questo è una meta molto apprezzata da chi vuole mettersi a rischio, affrontando le peggiori intemperie.

Dancalia, Etiopia

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Bonus: Aokigahara, la foresta dei suicidi

Aokigahara, prima di essere ribattezzata “la foresta dei suicidi“, veniva chiamata Jukai, “mare di alberi“.
Si trova a nordovest del Monte Fuji, nella prefettura di Yamanashi, ed ospita alberi presenti lì da 300 anni.

È un luogo impervio e pericoloso, ricco di arbusti e terreno lavico, che porta i visitatori a perdersi molto facilmente, smarrendo il sentiero più sicuro in cui muoversi. Non è raro imbattersi in cartelli, inoltre, che invitano i visitatori e le persone in generale a non suicidarsi. Essa, infatti, è conosciuta come uno dei luoghi in cui vengono ritrovati più corpi appartenenti a vittime suicide.

Non è chiaro il motivo di questa particolarità.
Forse è semplicemente un luogo facile in cui suicidarsi e lasciar sparire le proprie tracce, ma attorno ad essa girano delle leggende. Si parla della maledizione della foresta, ricolma di anime arrabbiate che attirano a Aokigahara gli spiriti più deboli e si nutrono di essi, uccidendoli brutalmente.

È una foresta che attira molti turisti, dai più curiosi agli amanti del brivido.
Sicuramente è meglio addentrarsi in essa in compagnia di una guida, per evitare di perdersi e ritrovarsi davanti brutte sorprese.

Aokigahara, Giappone

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10 Comments

  1. Ignoravo l’esistenza di questo luoghi soprattutto il lago vicino Catania sono dei posti davvero terrificanti!

  2. mamma mia questi posti fanno davvero rabbrividire. è un articolo davvero interessante perchè ci hai fatto conoscere i misteri di questi luoghi davvero pericolosi ti faccio davvero i complimenti per questo bel articolo 🙂

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