Non si sa se il regista Tomasz Bagiński conosca René Ferretti, ma sicuramente tra qualche anno, ripensando al live action de I Cavalieri dello Zodiaco e rivedendo qualche fotogramma del film, penserà “Mamma mia la monnezza che ho fatto”.
Ma si parla di una pellicola a cui evidentemente nessuno credeva, produzione e distribuzione compresi, visto che il film è stato programmato nelle sale italiane solamente per tre giorni (26-27-28 giugno)… e forse sono stati sin troppi per quello che è il prodotto finale!
Nonostante le premesse negative, il film sarà stato visto nei cinema principalmente dai fan della saga, resa celebre dal manga di Masami Kurumada e dell’intramontabile anime che ha segnato gli anni ’80/’90. Tutti molto temerari, col rischio di trovarsi a un altro Dragon Ball Evolution, film inqualificabile tratto dall’opera di Akira Toriyama, o di altri live action tratti da manga/anime come il Cowboy Bebop di Netflix. Si poteva fare peggio degli adattamenti appena citati? Evidentemente sì.
Il coinvolgimento dello stesso mangaka nella supervisione, le grandi major come la Toei Animation e la Sony produttrici del progetto e la scelta dell’attore nipponico Mackenyu Arata (che si rivedrà nei panni di Zoro nell’adattamento Netfllix di One Piece) davano ottime speranze. E invece… mai Cosmo fu più sopito come in questo caso.
Trama
Non si sa a cosa stessero pensando gli sceneggiatori Josh Campbell, Matt Stuecken e Kiel Murray quando hanno scritto la trama del film. È difficile pensare che Kurumada abbia approvato una simile sceneggiatura senza sentimenti e che non ha nulla di fedele rispetto al mito e alla bellezza del manga che ha fatto innamorare milioni di fan.
Dimenticatevi Sirio il Dragone, Andromeda, Cristal il Cigno e tutti i Cavalieri d’Oro (a malapena citati), Arles/Gemini compreso. Non si troverà nessuno dei celebri co-protagonisti dell’opera originale all’interno di questa pellicola, incentrata principalmente su Seya e Isabel.
Il teenager Seya è un conoscitore di arti marziali.
Gira i bassifondi combattendo nelle ‘gabbie’ per fare qualche soldo. Il suo scopo è quello di ritrovare la sorella rapita quando lui era ancora un bambino. Durante un combattimento contro Cassius, campione indiscusso della Gabbia da quest’ultimo gestita, il giovane risveglia la propria forza spirituale di Cavaliere (Cosmo). L’evento attira le attenzioni del ricco Alman Kiddo (uno spaesato Sean Bean), da sempre alla ricerca dei Cavalieri dello Zodiaco, gli unici guerrieri a possedere il Cosmo nonché le abilità necessarie per proteggere la reincarnazione della dea Atena, la giovane adolescente Isabel, figlia adottiva dello stesso Kiddo.
Ma il risveglio del Cosmo di Seya attira anche qualcun altro. La perfida Guraad, che si nutre del potere dei Cavalieri per sopravvivere, e che desidera accaparrarsi l’enorme potere di Atena contenuto all’interno del corpo di Isabel. Si scoprirà nel corso del film che Guraad è l’ex moglie di Alman e madre adottiva di Isabel, con la quale ha un conto in sospeso; a causa dei suoi incontrollabili poteri da Dea della Guerra, la piccola ancora in fasce ha involontariamente arrecato enormi danni alla madre.
Seya, per proteggere Isabel, viene portato su un’isola dove viene allenato da Castalia (forse l’unico personaggio relativamente fedele) al fine di risvegliare definitivamente il Cosmo e diventare a tutti gli effetti il Cavaliere di Pegasus.
Un cast male assortito e costumi da Cosplayer
Uno dei difetti principali de I Cavalieri dello Zodiaco è sicuramente la scelta dei protagonisti.
La caratterizzazione stessa dei personaggi è lontana da quelli originali. Quelli che più si avvicinano sono Castalia e lo stesso Seya/Pegasus. Fisicamente rispecchiano le loro controparti del manga, ma risultano privi di carattere e superficiali.
Che dire poi di Isabel, una teenager smorfiosa dalle meches viola che pian piano si addolcisce nei confronti di Seya. Seguito, poi, da qualche accenno che portava ad una possibile love story che, tuttavia, mai decolla. Sul finale si vede una versione di Isabel più simile alla Lady del fumetto, ma l’attrice Madison Iseman sembra la classica cosplayer carina alla quale chiedere una foto alle fiere fumettistiche.
Alman/Sean Bean e Guraad/Famke Janssen, due personaggi creati apposta per questa pellicola, sono personalità asettiche e poco convincenti. È un peccato perché dovevano risultare il fiore all’occhiello in un film campeggiato da molti attori giovani, ma che in realtà contribuiscono all’insuccesso del film. Anche se Sean Bean fa quello che gli riesce meglio nei suoi film/serie.
Gli effetti speciali e le armature dei cavalieri sembrano quelli di un film amatoriale, non certo di una pellicola Sony da 60 milioni di dollari. La trama è inconsistente, con diversi spunti che non trovano il giusto epilogo.
Il problema enorme de I Cavalieri dello Zodiaco è l’irrispettosa rappresentazione della storia originale. Giovani uomini mossi dall’onore dedicavano la propria esistenza al sacrificio e alla protezione di Atena/Lady Isabel. Inoltre, i colpi di scena, gli intrighi di Arles, le battaglie epiche, e molto altro mancano letteralmente in questo film.
I Cavalieri dello Zodiaco si conferma l’ennesimo flop dell’adattamento di un manga/anime salendo di diritto sul podio dei peggiori live action di sempre.
Conclusioni
Per chi conosce l’opera di Kurumada, questa pellicola è un enorme ‘NO‘, che rovina il mito de I Cavalieri dello Zodiaco e anzi lo ridicolizza e minimizza. Chi non ha mai letto nulla, non sa chi sono i Cavalieri del Cosmo e protettori di Atena, questo film potrebbe risultare una pellicola brutta qualitativamente sullo stesso livello dei film di serie B o C degli anni ’90 tratti dai videogame, come Street Fighter – Sfida finale o Mortal Kombat.
In ogni caso il consiglio è: lasciate perdere il film, anche se disponibile prossimamente su piattaforma, e guardatevi o riguardatevi l’anime. Quelli sono i veri Cavalieri dello Zodiaco non la parodia che rappresenta questo impalpabile live-action.