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“L’attacco scellerato” della Russia

Gli ingredienti ci sono tutti, potrebbe sembrare il copione di uno dei più classici film americani a cui eravamo abituati: la Russia, l’America, la guerra nucleare ma purtroppo non è un film, è la realtà, una guerra vera, anche se incredibile, voluta da un regista folle che, in appena nove giorni, ha scatenato l’inferno in Ucraina e rischia di coinvolgere l’Europa prima e il Mondo intero dopo.

Già nei primi giorni di attacco all’Ucraina, Putin ha minacciato conseguenze inimmaginabili nel caso qualcuno volesse intralciare il suo folle piano, un piano che in realtà non conosciamo bene ma che, giorno dopo giorno, viene svelato in tutta la sua crudeltà.

Dunque Putin ci sventola davanti lo spettro di un conflitto nucleare e probabilmente sghignazza di gusto perché sa che non avrà bisogno neppure di lanciare testate atomiche o quant’altro, gli basterà semplicemente bombardare una qualsiasi centrale nucleare sul territorio ucraino per distruggerci tutti.

La Centrale di Zaporizhzhia

La centrale di Zaporizhzhia è una delle 4 centrali nucleari attive sul territorio Ucraino costruita tra il 1984 e il 1995, vicino la città di Enerhodar, un piccolo centro di 53mila abitanti sulle sponde del fiume Dnepr. Si classifica come la più grande in Europa e la nona più grande del mondo. E’ dotata di 6 reattori attivi e produce quasi più della metà di tutta l’energia del paese.

Nella notte tra il 3 e 4 marzo questa centrale è stata teatro di scontri tra russi e ucraini e al suo interno si è sviluppato un incendio, fortunatamente domato, che non ha causato danni ai reattori né fughe radioattive. La centrale attualmente sarebbe sotto il controllo dei militari russi.

Questa è la notizia riportata ieri da tutti i giornali del mondo, una notizia che accende le più terribili paure su cosa potrebbe portare il prosieguo di questo conflitto in un territorio con una forte presenza di impianti nucleari. Basterebbe non solo una precisa volontà di Putin, ma anche un banale errore umano per provocare un’esplosione atomica dalle conseguenze davvero inimmaginabili.

Nei giorni precedenti, dall’inizio dell’aggressione di Putin, l’Agenzia internazionale nucleare era già in allarme per il vecchio impianto di Chernobyl chiuso nel sarcofago dopo il terribile incidente del 1986.

Queste centrali sono anche molto vecchie, furono infatti progettate e costruite dall’Unione Sovietica negli anni Ottanta per cui la preoccupazione che possano cedere a causa delle esplosioni è enorme.

Accuse e Smentite

Dopo l’incendio il presidente ucraino Zelensky accusa Putin di voler provocare un disastro nucleare come quello di Chernobyl e di usare metodi terroristici, esorta quindi l’Europa ad intervenire affinché le truppe russe vengano fermate e nella notte telefona anche al presidente Biden.

Ma Mosca smentisce seccamente dicendo che è già dal 28 febbraio che la centrale di Zaporizhzhia è sotto il loro controllo e che a scatenare l’incendio sono stati gruppi di sabotatori ucraini che hanno attaccato una pattuglia della Guardia russa presso la centrale e che i russi respingendoli hanno invece preservato la sicurezza della centrale. Queste accuse, secondo Mosca, la dicono lunga su Zelensky e sulle sue trattative con Washington.

I russi aggiungono anche che il personale della centrale è al lavoro regolarmente e sta monitorando i livelli di radioattività.

Il Tweet di Palazzo Chigi

Anche l’Italia è in fermento per le azioni di Putin, il presidente Draghi con un tweet condanna “l’attacco scellerato” della Russia alla centrale di Zaporizhzhia.

Dunque aldilà delle accuse e delle smentite restano i timori di cosa potrà accadere nei prossimi giorni, quali saranno le prossime mosse di Putin, quanto è reale il rischio di una guerra atomica? Ci farà fare davvero questo salto nel buio?


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