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Il punto sulla situazione – La diplomazia e le manovre militari

Ucraina e Russia al tavolo delle trattative

A poco più di un mese dall’ingresso delle truppe russe in Ucraina, l’avanzata sembra essersi fermata in più punti. L’esercito di Mosca ha guadagnato terreno solo a ridosso dei confini delle province di Donetsk e Luhansk, a ridosso della già contesa regione filo-russa del Donbas.

La situazione sul campo

L’ultima settimana è stata scandita da intensi scontri a Rubizhne e Popasna che avrebbero visto prevalere le forze di Mosca, stando alle voci fatte circolare da funzionari locali, mentre un altro fronte aperto intorno alla città di Severodonetsk, nel Luhansk, è ancora saldamente nelle mani dell’esercito ucraino che ne prosegue la difesa. 

Fonte: liveuamap.com

Situazione diversa a Mariupol, dove le truppe russe avrebbero già fatto ingresso nel centro città. Sul fronte opposto, desta particolare attenzione quanto accade a Chernhiv, città al confine con la Bielorussia, dove i bombardamenti hanno distrutto il ponte sul fiume Desna tagliando di fatto i collegamenti della città con Kiev. In città mancano acqua ed elettricità e non è possibile al momento evacuare gli abitanti rimasti isolati.

Cosa si muove verso est

In attesa dei nuovi negoziati previsti in Turchia tra Ucraina e Russia, i leader dei paesi NATO hanno nel frattempo autorizzato l’invio di nuovi battaglioni di soldati in Slovacchia, Ungheria, Bulgaria e Romania, per incrementare la presenza nell’est dell’Europa, cha salirà dalle 7.100 unità attuali a circa 40.000.

Fonte: il messaggero.it

La dislocazione di truppe dell’alleanza atlantica ha il duplice scopo di rassicurare quei paesi che temono l’ampliarsi del conflitto all’interno dei propri confini e rafforzare una strategia a lungo termine di difesa comune europea, come emerso dal vertice NATO di Bruxelles del 24 marzo.

In particolare, è previsto un rafforzamento non solo di unità di personale, ma anche di mezzi aerei e navali stanziati in via permanente, proprio là dove Putin aveva richiesto che venisse ridotta la presenza di truppe della Nato. E non è un caso che il Presidente USA abbia tenuto il suo discorso a Varsavia, dal momento che almeno un quarto del contingente alleato fa base in Polonia, precisando che “a Putin non può essere permesso di esercitare il proprio potere sui paesi vicini.”

Del resto, il Presidente ucraino Zelensky, in un video diffuso nella notte di ieri, chiede proprio questo in vista dei negoziati: “Che sia garantita la sovranità e l’integrità” del suo paese.

Lo ha chiesto anche al premier Mario Draghi nel corso di un colloquio telefonico, che l’Italia valuti di fare da garante per la sicurezza dell’Ucraina, anche in vista di una eventuale dichiarazione di stato di neutralità nei confronti dell’Unione europea e della NATO.

Tempi duri per la diplomazia

Quali che siano le mosse diplomatiche per portare a casa un risultato utile dai prossimi negoziati, la resistenza ucraina continua a tenere in stallo la situazione militare, registrando un ripiegamento del fronte verso la Bielorussia e la liberazione della cittadina di Irpin. Lo ha affermato il sindaco della città Alexander Markushin, anche se la città non è ancora sicura. 

Di certo c’è che le mosse fatte da Putin finora hanno portato ad effetti contrari agli obiettivi prefissati.

  • Il blitzkrieg in Ucraina non ha funzionato;
  • Le sanzioni imposte alla Russia hanno di fatto isolato il paese;
  • Unione Europea e Nato hanno serrato i ranghi per fare opposizione, dimostrando una compattezza inedita fin qui. 

Insomma, sedersi ora ad un tavolo per avanzare pretese e dettare condizioni è compito arduo per i delegati russi. 


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9 Comments

    1. È fondamentale che si trovi un accordo tra le parti, ma è difficile almeno secondo me che si arrivi a una soluzione in tempi brevi.

  1. Me lo auguro, ma gli spiragli per un accordo sono veramente pochi. In giornata spero di fare un nuovo punto della situazione.

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