Videogiochi

Elden Ring – il nuovo soulslike è all’altezza dei suoi predecessori?

Un commento a caldo sul nuovo prodotto From Software

Elden Ring è un videogioco action RPG sviluppato da From Software e pubblicato da Bandai Namco Entertainment il 25 Febbraio del 2022. E’ stato diretto da Hidetaka Miyazaki e realizzato in collaborazione con George R.R. Martin, noto per aver scritto la saga di romanzi Le Cronache del Ghiacchio e del Fuoco.
Dopo una sessantina di ore è già possibile farsi un’idea generale di quello che è questo nuovo prodotto.

Elden Ring, una panoramica del gioco

Elden Ring è l’ultimo dei souls creato dalla mente di Hidetaka Miyazaki ma, a differenza dei suoi predecessori, questa volta è un open world. Arrivati nell’Interregno ci si ritrova in uno spazio immenso, un’enorme mappa ancora da scoprire, ricca di luoghi e nemici da affrontare, di NPC pronti a parlare e di mercanti dai quali comprare i più disparati oggetti.
I precedenti lavori di Miyazaki, come Dark Souls, non sono mai stati dei giochi del tutto chiusi. La sua direzione aveva sempre dato al giocatore la possibilità di scegliere la strada da percorrere, un proprio modo per poter arrivare alla fine. Ci son sempre stati diversi finali e diverse vie per arrivarci nei souls.
Con Elden Ring, Miyazaki sembra essersi superato.
Non ci sono soltanto diversi modi per muoversi nella mappa, differenti strade per arrivare alla fine del gioco, ma anche intere zone da poter esplorare soltanto per il gusto di farlo, alla ricerca di un oggetto prezioso o soltanto per un po’ di sano farming.
Un gioco con una trama di appena trenta ore diventa immenso, se solo si pensa a quante ore si passeranno ad esplorare ogni anfratto dell’Interregno in cui è ambientato.

La mappa e le ambientanzioni

Come anticipato sopra, la mappa di Elden Ring sembra essere infinita, e più si va avanti e più si scoprono nuovi luoghi da visitare.
Alcuni luoghi, come Sepolcride, Morne e Liurnia, mostrano dei piccoli particolari in comune che lasciano intravedere un filo conduttore, ma in esse vi sono anche delle peculiarità che le rendono le une diverse dalle altre.
Non solo i mob, differenti per zona, ma anche la flora e la fauna caratterizzano un luogo piuttosto che un altro. Ci saranno fiori, funghi ma anche orsi ed uccelli. A volte gli animali saranno ostili, altre invece faranno soltanto parte del paesaggio, così come le piante che potranno essere usate per il farming, ma che saranno a volte anche degli ostici nemici.

Il giocatore ha il vantaggio, proprio come in Dark Souls, di poter scegliere dove andare. Proprio per questo motivo, spesso e volentieri, ci si ritroverà in luoghi oscuri, con mob molto difficili da sconfiggere ed underlivellato. Ma è questo il bello di un souls: si può provare a vincere senza averne le capacità, oppure fuggire via e passare alla zona successiva.

Muoversi tra i luoghi dell’Interregno è un piacere per la vista. Le ambientazioni sono caratterizzate molto bene ed anche soltanto per il gusto del farming è bello muoversi e proseguire nella ricerca di oggetti, analizzando ogni dettaglio e sorprendendosi davanti ad opere e paesaggi sempre più spettacolari.
Anche in una console come la PS4, sicuramente non progettata per reggere alla perfezione un gioco del genere, la grafica regge benissimo e fa la sua grande figura.

La scelta dei personaggi e i dungeon

Così come negli precedenti souls, in Elden Ring il giocatore potrà scegliere un determinato tipo di personaggio per iniziare la sua avventura. Ogni personaggio ha statistiche diverse e questo porterà ogni run ad essere differente da quella di altri, e per alcuni determinate zone saranno più difficili di altre.
Anche se personaggi come l’Eroe ed il Samurai, con statistiche molto alte, sembrano essere più facilitati, è anche possibile cominciare da zero. Un personaggio con statistiche molto basse riesce facilmente ad andare avanti, se si muove nella zona giusta, e grazie a diverse tecniche di combattimento non risulta mai in difficoltà. Stregonerie, Miracoli e Forza Bruta collaborano alla perfezione, dando al giocatore una panoramica a 360 gradi di un RPG e permettendogli di destreggiarsi con più armi e assi nella manica.

E niente meglio dei Dungeon, delle zone nascoste che presentano un percorso stabilito ed un boss a terminare il percorso, può permettere al giocatore di salire di livello ed allenarsi, affrontando i nemici più disparati.
Non è facile trovare le caverne, ma grazie ai messaggi lasciati da altri giocatori durante la partita online si può provare a seguire degli indizi. Una volta trovati, si avranno davanti gargoyles, pipistrelli, trappole e boss sempre più difficili da affrontare. Il premio è sempre ghiotto e non sembra mai tempo sprecato, anche (e soprattutto) perché perfino i dungeon sembrano avere dei piccoli collegamenti alla trama principale.

La trama e i personaggi secondari

La trama è intricata ma anche molto lineare.
Sembra seguire un filone ben preciso e, grazie alle indicazioni delle “grazie perdute” (i falò in Dark Souls), permettono al giocatore di individuare la via principale e a non perdersi in esplorazioni secondarie.

E’ difficile per un giocatore non esplorare un luogo così vasto, ma per chi ne ha voglia c’è la possibilità di andare avanti e sviluppare le quest legate principalmente alla trama, terminando in trenta ore il percorso del proprio personaggio. Sarà molto più divertente, però, raccogliere gli oggetti e, tra una lettura e l’altra, scoprire sempre maggiori dettagli su quella che è la lore del gioco stesso.
Nell’oggetto più impensabile può nascondersi l’indizio più importante e nulla va tralasciato. Sembra quasi che Miyazaki abbia studiato alla perfezione ogni particolare, per far sì che tutto si incastri nel lungo cammino verso la fine.

Il giocatore si ritroverà a parlare con molti personaggi, i cui nomi saranno indicati sulla mappa, ed ognuno di loro sarà legato ad una quest che egli stesso potrà decidere se mandare avanti oppure no. Alcuni personaggi sono legati al filone principale della trama, altri forniscono soltanto indizi su come sbloccare luoghi, trovare oggetti ed individuare porte segrete o ostacoli. Ogni NPC sembra essere interessante e ben gestito, tanto che è un piacere portare avanti le quest proprio per curiosità personale.

Elden Ring, è all’altezza dei suoi predecessori?

Elden Ring potrebbe essere considerata l’opera migliore di Miyazaki, ed è esattamente quello che oggi il giocatore dei souls si aspetterebbe di giocare.
E’ vasto, ricco di ambientazioni diverse e splendide da osservare, con mid boss che permettono al giocatore stesso di mettersi alla prova e tante possibilità di approcciarsi al gioco in maniera diversa.
Forse il giocatore classico dei souls potrebbe storcere il naso, non abituato ad un open world così vasto ed a volte quasi “vuoto”, rispetto ad i luoghi ricchi di oggetti e di mob presenti nei videoogiochi precedenti, ma gli basterà proseguire per innamorarsi di una storia tutta da scoprire.
Elden Ring si è già aggiudicato il primo posto come gioco dell’anno, oscurando ogni uscita videoludica di questi mesi iniziali, ed è sicuramente il gioco che ogni appassionato di RPG dovrebbe provare.


Related Articles

7 Comments

  1. Non mi pento minimamente di averlo preso, davvero un gran bel gioco con ottimi riferimenti ai Dark Souls

    1. Se ti piacciono gli open world assolutamente sì, a differenza degli altri Souls questo è sicuramente più godibile anche per chi non me ha mai giocato uno.

      1. Grazie della risposta! Appena ho occasione lo prenderò…
        Poi, dopo essere morto 200 volte, tornerò a maledirti per avermi dato questo consiglio 😉

        1. Se vuoi ti scrivo una buona guida per babbi, così potrai giocare per bene ahahah!
          Comunque anche io non sono una patita dei Souls ma con il multiplayer e le evocazioni si gioca molto più facilmente di quanto si creda.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button