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L’Ultimo Zar. Putin secondo Nicolai Lilin.

Per capire veramente chi sia Vladimir Putin dobbiamo risalire alla sua storia.

Chi è Putin? Da dove viene, come è riuscito a salire al potere, quali sono le sue intenzioni?

Sono le domande che Nicolai Lilin pone all’inizio del suo libro, L’ultimo zar (da San Pietroburgo all’Ucraina), edito da PIEMME, in questi giorni in pre-ordine su Amazon e sullo store di Mondadori.

Sarà in libreria dal 12 marzo, ma è già disponibile in ebook per Kindle e Kobo.

Domande alle quali l’autore russo risponde senza alcun timore di incorrere nella russo-fobia dilagante nel mondo culturale e non solo, con proposte di censura ad ogni espressione artistica o letteraria proveniente da quell’area geografica, né di assumere posizioni controverse o divisive.

E lo fa raccontandoci, con lucida chiarezza e incisiva intelligenza, la vita e l’ascesa al potere di Vladimir Putin, aggiungendo nuovi capitoli alla storia con l’occhio sagace di chi sa leggere tra le righe della politica.

Allora chiediamoci insieme a lui, chi è Vladimir Putin

Nato nel 1952 a Leningrado (ora San Pietroburgo) da una famiglia modesta. Cresciuto in un quartiere povero e malfamato, ha comunque potuto studiare legge, è iscritto al Partito Comunista, si arruola nel Kgb diventando ufficiale dei servizi segreti esteri.

È di stanza in Germania, a Dresda, quando assiste al tracollo dell’Unione Sovietica.

La salita al potere.

Nel 1996, Putin si trasferisce a Mosca ed entra a far parte dell’entourage dell’allora presidente Boris Eltsin Tra le mura del Cremlino, questo giovane ufficiale dei servizi segreti, dà prova di grande lealtà e capacità, ma sa anche muoversi con lucido opportunismo e sfruttare le possibilità di carriera. Tanto da essere nominato dallo stesso Eltsin capo dello staff presidenziale e in seguito direttore del Servizio Federale di Sicurezza. Di lì a poco, nel 1999, verrà nominato primo ministro e designato da Eltsin come suo successore.

Dalla sua elezione a presidente nel 2000, gli obiettivi e la figura di Putin sono andati via via delineandosi in contorni precisi. Così come nel frattempo si è consolidata la sua leadership e la sua rete di oligarchi, fedelmente leali e provvisti di immensi mezzi economici per sostenerne la politica.

Sono questi gli elementi in cui Nicolai Lilin affonda la sua scrittura, le tracce che segue per disegnare e rendere evidente la psicologia, le motivazioni e i tratti caratteriali della figura del Presidente russo. Figura che molti, in Occidente, nel mondo diplomatico e politico sembrano non aver compreso fino in fondo.

Quali sono i suoi obiettivi?

Nazionalista e conservatore, Putin desidera che la sua madre patria riacquisti il suo ruolo di superpotenza, prendendo in prestito l’idea delle “sfere di influenza” e del Vecchio Ordine tipiche della Guerra Fredda.

L’invasione della Georgia nel 2008, la conquista della penisola di Crimea nel 2014, così come l’invasione dell’Ucraina che sta avendo luogo in queste settimane, sono da vedere in questa chiara ottica geopolitica.  

“…gli obiettivi del presidente russo non sono difficili da comprendere. Nei prossimi due o tre anni, organizzando la propria successione, Putin vorrà uscire dalla scena politica come colui che ha ricucito le ferite della fine dell’Unione Sovietica. Questa è la sua ambizione. Vuole essere riconosciuto dal suo popolo come una grande figura storica. Intende essere ricordato come il leader che ha riparato il danno causato dal crollo sovietico.”

Nicolai Lilin, è nato in Transnistria nel 1980,  da oltre 20 anni risiede e lavora in Italia. Il suo primo romanzo, Educazione Siberiana, edito da  Einaudi nel 2009, è diventato poi film di successo per la regia di Gabriele Salvatores.


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