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The First Slam Dunk – Un capolavoro d’animazione

Inoue condensa sul parquet tutto ciò che rende struggente, brutale ed esaltante la vita. Forse l’opera definitiva sullo sport e sui suoi valori formativi

Uno dei fenomeni più straordinari della storia dell’animazione, ma soprattutto del fumetto giapponese, capace a distanza di anni di attirare folle immense di appassionati. Slam Dunk, uno degli spokon (cioè i manga sportivi) fondamentali, arriva in sala anche in Italia grazie ad Anime Factory.

Dopo un successo straordinario in Giappone, il nuovo film dedicato all’opera di Takehiko Inoue è dal 10 maggio nelle sale in lingua originale, mentre dall’11 maggio è disponibile anche doppiato.

Trama

Per chi non sa di cosa si tratta, Slam Dunk è uno dei più importanti manga dedicati allo sport, nello specifico il basket. Narra la storia della squadra dello Shohoku, un liceo nella prefettura di Kanagawa, e la sua ascesa nei campionati scolastici, parallelamente a quella dei suoi giocatori e le loro vite fuori dal campo.

Al centro di tutto, una struttura consolidata. Lo Shohoku si trova ad affrontare una delle sfide più grandi della sua storia, quella contro l’imbattibile Sannoh. Nel campionato nazionale interscolastico gli avversari sono i campioni in carica da anni.

Una partita appassionante che viene mostrata in maniera integrale, alternandosi a flashback e ricordi. Un continuo salto avanti e indietro che aiuta a capire perché ciascuno dei giocatori, delle persone in panchina e quelle sugli spalti senta così tanto questa sfida. E piano piano si è sempre più coinvolti in uno straordinario crescendo verso la conclusione, che ha tenuto letteralmente con il fiato sospeso. Come solo le migliori storie sportive sanno fare.

Aspetti migliori

La base narrativa di The First Slam Dunk è relativamente classica per il suo genere.
Non che questo renda meno efficace la narrazione, anzi. Ma c’è un aspetto che è riuscito a colpire ancora di più durante la visione ed è forse il reale motivo per cui si dovrebbe correre in sala a vederlo.

Takehiko Inoue, autore di Slam Dunk, ha scelto di interrompere l’anime prima della sua conclusione, perché non era soddisfatto della sua resa. Ma adesso non solo è tornato a lavorarci, ma ha anche curato in prima persona la regia di questo nuovo film. Cos’è cambiato? La risposta è la tecnologia, che finalmente secondo Inoue è al livello tale da permettergli di dare vita alla sua visione esattamente come l’ha concepita.

The First Slam Dunk, infatti, combina il disegno a mano dell’animazione tradizionale con tecniche di computer grafica. Una scelta che ha causato qualche discussione tra gli appassionati quando ancora The First Slam Dunk era in fase di realizzazione, temendo che il risultato potesse stravolgere il feeling dell’opera. E invece, decisamente non è andata così.

Già nei primi minuti questo stile ci ha lasciato a bocca aperta, con immagini vivide e intense. Dove questo mix di animazioni rende davvero è nelle sequenze più concitate, trasportando tutti nel pieno dell’azione. E così, proprio mentre la narrazione si fa più intensa, i disegni l’accompagnano e diventa davvero qualcosa di straordinario.

Conclusioni

Questo è un film che va decisamente visto, possibilmente sul grande schermo. Ma uno potrebbe chiedersi: tutto questo vale anche se si è completamente a digiuno di Slam Dunk?

Sicuramente si tratta di un film che nasce come punto di arrivo di un percorso.
Fin dalla prima apparizione del quintetto, tutto è studiato per riaccendere la passione per lo Shohoku che evidentemente non si è mai sopita. Ma questo non significa che non sia accessibile anche a chi scende per la prima volta sul parquet con questi giocatori.

Anche grazie al cambio di protagonista, The First Slam Dunk è comprensibile per tutto il pubblico. Certamente l’esperienza sarà più godibile per chi è cresciuto con lo Shohoku ed è capace di cogliere tutti i riferimenti sparsi lungo la pellicola. Per questo target, il film sarà qualcosa di indimenticabile, capace di scuotere nel profondo.

Per tutti gli altri però può essere un’occasione per scoprire davvero chi sono Akagi, Mitsui, Rukawa, Sakuragi e Miyagi. Un’opportunità unica di vederli sul grande schermo durante la loro più grande partita. E poi, magari, una volta a casa recuperare il manga e l’anime e scoprire una nuova passione.


Dario Esposito

In arte Mr.Zero, sono un autore e sceneggiatore appassionato di scrittura creativa. Amo il cinema e tutto ciò che è Nerd, in particolar modo il genere fantasy, i fumetti e i giochi di ruolo.

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