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Black Phone: il thriller horror che non ti aspetti

Il duo di Sinister, il regista Scott Derrickson e il protagonista Ethan Hawke, torna a lavorare insieme in una pellicola che è tutta da scoprire

È una gradevole sorpresa, The Black Phone, nel panorama dei film horror contemporanei e degli adattamenti cinematografici. In sala dal 23 giugno 2022, la pellicola punta in partenza sulla ritrovata collaborazione tra Scott Derrickson e Ethan Hawke, rispettivamente regista e attore di quel piccolo gioiello che fu Sinister.

Dieci anni dopo, il duo torna insieme in un nuovo film, un thriller con qualche eco soprannaturale che, tuttavia, propone Ethan Hawke nel ruolo del cattivo. Un ribaltamento notevole rispetto a quello che fu Sinister.

Trama di Black Phone

Nei sobborghi di Denver si aggira un killer di ragazzini.
Sono cinque i bambini (tutti maschi) che spariscono senza lasciare traccia, mentre il misterioso Rapace diventa quasi uno spauracchio tra gli studenti della zona.

La vita del tredicenne Finney (Mason Thame) è già piuttosto complicata. Tra i bulli che lo perseguitano a scuola e un rapporto difficile con il padre, vedovo e violento che sfoga nell’alcool la disperazione per il suicidio della moglie, che l’ha lasciato solo ad occuparsi di Finn e della sorellina Gwen (Madeleine McGraw), la quale sembra aver “ereditato” il misterioso dono della madre di sognare la realtà.

Quando il ragazzino viene rapito, la piccola Gwen si attiva per collaborare con la polizia attraverso le sue visioni oniriche. Nel frattempo Finn, rinchiuso in uno scantinato, comincia un’estenuante lotta per la sopravvivenza contro l’orco. La sua è una lotta psicologica prima che fisica. Solo nella cantina, può contare solo su un vecchio telefono nero scollegato, che diventa il mezzo di collegamento con le vittime precedenti, che lo spronano a resistere e scappare.

Derrickson si è sdoppiato

Proprio come è nel suo stile e quindi, come ha fatto anche per altre sue opere: Inferno (2000), The Exorcism of Emily Rose (2005), Sinister (2012), Liberaci dal male (2014) e Doctor Strange (2016).
Scott Derrickson si è sdoppiato anche per The Black Phone, di cui è non solo regista, ma anche sceneggiatore insieme a Robert Cargill, suo collaboratore anche in Doctor Strange e nella saga di Sinister. The Black Phone, in realtà, è l’adattamento di un omonimo racconto di Joe Hill, tratto dalla raccolta 20th Century Ghosts.

Tale padre, tale figlio

Proprio l’opera originale di Hill spiega perché nel film ci sono così chiari rimandi all’immaginario di Stephen King. Joe Hill è il figlio dello scrittore ed è a sua volta un brillante autore di fumetti, libri e perfino serie tv: come Locke & Key, di cui è creatore (come dei graphic novels da cui è tratta).

Ethan Hawke diventa un orco

Ethan Hawke si cimenta in modo molto convincente con la figura di un serial killer di ragazzini.
Agisce mascherato da clown oscuro per rapirli, e poi con una maschera taurina per terrorizzarli. La prova dell’attore è strabiliante, proprio in virtù della limitazione della maschera che, tuttavia, non lede minimamente all’interpretazione di Hawke.

L’attore va ben oltre la mimica facciale, coperta dalle maschere progettate da Tom Savini. Quest’ultimo è il famoso truccatore che ha lavorato per le più famose produzioni horror, tra cui: Venerdì 13, Il giorno degli zombie, Maniac e Non aprite quella porta – Parte 2. Inoltre è il fautore delle maschere della band Slipknot e della World Wrestling Entertainment (WWE).

La figura del “Rapace” potrebbe essere ispirata a un vero serial killer

Ethan Hawke è il “Rapace”, una figura che non è affatto demoniaca nelle origini, ma che lo diventa come rappresentazione reale di un uomo sadico. Ancora più del Pennywise di Stephen King.
Il Rapace potrebbe nascondere la figura di John Wayne Gacy, noto killer pedofilo, catturato nel 1978 e tristemente famoso nella storia della cronaca nera statunitense.

Proprio nel 1978 è ambientato The Black Phone che, pur esplicitando gli omaggi a King senior e ad altri topoi della cinematografia thriller horror (la leggenda di Candyman, per esempio, ma anche pellicole come Il silenzio degli innocenti, Il sesto senso, etc.) riesce a convincere superando perfino la propria etichetta di genere, equivocabile anche a causa della campagna promozionale del film.

Conclusioni

Black Phone è un ritorno alle origini per Scott Derrickson, che ritrova la Blumhouse e Ethan Hawke per il suo nuovo horror dopo Doctor Strange.

Il film è l’adattamento del racconto breve omonimo scritto da Joe Hill, figlio di sua maestà Stephen King e, di fatto, ha tutte le sembianze di una pellicola di genere degli anni in cui scrittore e regista sono stati bambini. Una grande cura per i dettagli, la padronanza della regia e del montaggio e la grande valenza citazionistica rendono il titolo sicuramente ben fatto, aiutate anche dalle prove degli attori, ma alla fine della storia rischia di rimanere ancorato alle sue origini.

Un coming of age mascherato che vuole parlare di come si può crescere sconfiggendo i propri padri, ma prima guardandoli negli occhi, andando oltre loro rimanendo fedeli a sé stessi.


Dario Esposito

In arte Mr.Zero, sono un autore e sceneggiatore appassionato di scrittura creativa. Amo il cinema e tutto ciò che è Nerd, in particolar modo il genere fantasy, i fumetti e i giochi di ruolo.

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7 Comments

  1. L’ho visto l’ho trovato davvero molto bello, Ethan Hawke come sempre superlativo ma anche i giovani protagonisti son stati molto bravi
    Per non parlare della trama ben costruita, lo consiglio a chi ama il genere!

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