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Necroturismo – alla scoperta delle mille storie del cimitero

Tra le molteplici mete turistiche che attraggono il viaggiatore, ce n’é una assai particolare.
Probabilmente, è qualcosa che a molti di noi non verrebbe mai in mente di includere: stiamo parlando del cimitero.
Normalmente un luogo di pace e serenità, che induce a riflettere e a comprendere – lontani dallo scorrere frenetico della nostra quotidianità – l’essenza ultima delle nostra vita.
Eppure, negli ultimi anni, la visita al camposanto per scopi puramente turistici è un’opzione che sta prendendo piede.

Il fenomeno del “necroturismo”

In virtù di questo interesse per questi luoghi sacri, si è sviluppata una branchia del settore turistico dedicata a questo: il necroturismo.
Noto anche come “turismo cimiteriale”, ha portato molti tour operator a realizzare apposite brochure, che illustrano al viaggiatore i principali punti di interesse del cimitero più caratteristico.

In crescita il fenomeno del “necroturismo” ossia la vacanza per scoprire i cimiteri del mondo

Il “turismo cimiteriale” rientra nel cosiddetto dark tourism e, da un punto di vista etico, porta con sé diversi “dilemmi morali”.

Molti, davanti al proliferare di tale fenomeno, hanno avanzato domande – più che lecite – che ci pongono davanti a risposte, non sempre facili da trovare. I detrattori di questo tipo di turismo si chiedono se sia moralmente giusto fare di un luogo tanto intimo, sacro e carico di dolore una meta turistica.
La risposta è altamente soggettiva.
Ognuno di noi, in base alle proprie credenze religiose, ai propri dettami etici e alle proprie convinzioni, fornirà l’opinione che ritiene più opportuna.

Tuttavia, è innegabile che il fascino e la capacità attrattiva di questi luoghi siano grandi attrattive per molte persone. Un appeal che è il frutto di un ancestrale bisogno – da parte dell’uomo – di cercare risposte a quesiti che, probabilmente, non avranno risposta. Almeno in questa vita.

Ma perché visitare un cimitero?

Ognuno di noi potrà rispondere in mille modi differenti, a seconda della propria “sensibilità” e gamma di interessi. Tuttavia, possiamo individuare almeno un paio di motivi che spingono a promuovere una visita nei cimiteri.

Motivi di carattere artistico

Una prima motivazione è dettata da un aspetto strettamente artistico.
Molti cimiteri, infatti, sono dei veri e propri monumenti della memoria a cielo aperto. Testimoni e custodi di un vasto patrimonio di arte funeraria, che nulla ha da invidiare alle opere artistiche e architettoniche presenti in altri siti.

Una peculiarità, questa, sviluppatasi a partire dall’Ottocento, in piena età romantica.
Attraverso la realizzazione di monumentali e architettoniche tombe, si cominciò a voler esprimere lo stretto legame di sentimenti che persisteva tra i vivi e i cari defunti.

Fu proprio in epoca romantica che iniziò a svilupparsi l’idea secondo la quale i cimiteri non dovessero essere soltanto luoghi di sepoltura e preghiera. Dovevano essere pensati, innanzitutto, per i vivi.
Ecco che, allora, i cimiteri diventano luogo di visita, ricreazione e di enfatizzazione della memoria.
Attraverso lo studio dell’arte ivi presente, della pianificazione architettonica di questi luoghi, il visitatore può comprendere meglio il modo in cui le generazioni passate, che lì riposano, affrontavano il tema della morte.

Studiando tutti questi fattori, è possibile comprendere meglio la società che lo ha creato, conferendo al luogo un valore antropologico assai elevato.

Luogo di Storia per eccellenza: le tombe dei personaggi illustri e non

Un altro valido motivo è che questi “prati dell’eternità” costituiscono un libro di Storia “particolare” tutto da studiare. Grazie alle tombe degli uomini illustri e agli epitaffi sulle lapidi, è possibile studiare, in modo alternativo, molte importanti pagine della Storia. Recente e non.

In molti finiscono col sacralizzare all’inverosimile il luogo di sepoltura di qualche personaggio famoso – sia esso un politico, un cantante, uno sportivo o altro – al punto da farne un vero e proprio luogo di pellegrinaggio.
Un modo questo rivolto non solo alle tombe dei famosi, ma anche a quelle dei nostri cari. Per instaurare quella “corrispondenza di amorosi sensi” di foscoliana memoria.
Si può dire, quindi, che il cimitero serva più ai vivi che ai morti. Rappresenta un ricordo della presenza divenuta assenza.

La pratica di far visita alle tombe di personaggi illustri non è, tuttavia, un fenomeno indotto dal “turismo cimiteriale”.
Sin dall’antichità era in uso l’abitudine di “onorare” la sepoltura di persone illustri.
Per i Cristiani, ad esempio, era normale abitudine quella di visitare le tombe dei santi e dei martiri. Oggi il “target” è notevolmente mutato. Coloro che praticano il necroturismo per tali motivi, sono attratti dalle tombe di personaggi del mondo dello spettacolo, della musica, della tv, della politica, dello sport o della cultura.

Memento mori

L’ultimo motivo è, apparentemente, il più ovvio e scontato.
Ovvero, questo particolare luogo ci offre la possibilità di trovare quella paceserenità che il frenetico mondo odierno non consente di ottenere.

Visitare un cimitero, possibilmente quando non è periodo della Commemorazione dei Defunti, ci consente di “rimettere tutto nella giusta prospettiva”. Conferisce la giusta scala di valori alle nostre priorità, ricordandoci che, per citare una famosa frase:

quello che voi siete noi fummo, quello noi siamo voi sarete

Alcuni cimiteri da visitare nel mondo

Se siete curiosi, questi sono alcuni dei cimiteri più famosi al mondo.

Il Cimitero del bosco

Situato a sud di Stoccolma, il Skogskyrkogarden (Cimitero del bosco) – risalente al 1920 – costituisce un’attrattiva per gli appassionati di “turismo cimiteriale”.
Soprattutto per il contesto paesaggistico che lo caratterizza, grazie alla sua interazione con l’ambiente naturale.
Una “perfetta convivenza” che, nel 1994, ha portato l’Unesco a considerarlo patrimonio dell’umanità.

Il “Cimitero del bosco” in Svezia, perfetto connubio tra tombe e ambiente naturale

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Père – Lachaise

Per coloro che si recano in viaggio a Parigi, una delle tappe obbligate è uno dei cimiteri più suggestivi e famosi del mondo: Père Lachaise.

Immenso camposanto parigino, dove notevole è la concentrazione di tombe illustri.
Qui riposano personaggi del calibro di: Oscar WildeMarcel ProustFryderyc ChopinAugust Comte, l’indimenticabile soprano Maria Callas e, per gli appassionati della musica rock, Jim Morrison.
La tomba di quest’ultimo è, annualmente, meta di un incessante pellegrinaggio laico.

La tomba di Jim Morrison nel cimitero Père Lachaise di Parigi

Cimitero americano in Normandia

Per gli appassionati della Storia, in particolar modo a quella della Seconda guerra mondiale, una tappa obbligatoria è il Cimitero americano in Normandia, a Colle Ville-sur Mer.

Un luogo in memoria dei soldati caduti durante lo sbarco in Normandia, che aiuta a riflettere. A provare un “nodo alla gola”. Davanti all’immensa distesa di croci bianche, si avverte un senso di gratitudine, per tutti quei giovani che si sono sacrificati in nome della libertà.

Il “Cimitero americano in Normandia” dove riposano molti soldati americani caduti in Normandia

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Cimitero Allegro

Questo è, forse, il meno famoso tra i cimiteri, ma senza dubbio uno dei più “pittoreschi“. Stiamo parlando del cosiddetto Cimitero Allegro, luogo di sepoltura situato a Sapânta, nella Romania settentrionale.

Le tombe presentano la curiosa particolarità di riportare, incise nel legno, le modalità che hanno portato alla morte della persona sepolta. Ma il suo aggettivo deriva dal fatto che sulla lapide è incisa una breve poesia in onore del defunto. Un modo simpatico per esorcizzare un avvenimento tanto mesto.

Il “Cimitero Allegro” di Sapanta, in Romania

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E in Italia?

Per quanto riguarda i cimiteri di casa nostra, ve ne sono molti che valgono la pena di essere visitati. Costituiscono dei veri e propri scrigni di cultura, storia e arte a cielo aperto.

Cimitero di Staglieno

Per gli amanti dell’arte funeraria, una tappa obbligatoria è costituita dal Cimitero di Staglieno di Genova. All’interno è possibile ammirare le possenti e maestose sculture, che addobbano le tombe dei personaggi più illustri della storia recente di Genova.
Tra le tombe famose, segnaliamo quelle di Giuseppe Mazzini, Ferruccio Parri Michele Novaro, compositore dell’Inno di Mameli.

Cimitero di Staglieno, Genova

Cimitero Monumentale di Milano

Vi è poi il Cimitero Monumentale di Milano, il più grande della metropoli lombarda.
Situato nei pressi del centro cittadino, anch’esso è “custode” di molte sculture architettoniche, che adornano le tombe delle famiglie più agiate della società meneghina del XIX e XX secolo.
Particolarmente consigliata una visita al Famedio, dove è possibile sostare sulle tombe di Giorgio Gaber, Ambrogio Fogar, Dario Fo, Franca RameAlessandro Manzoni, Enzo Jannacci, Duilio Loi e Alda Merini.

Tomba di Giorgio Gaber nel Famedio del Monumentale di Milano

Cimitero Monumentale di Torino

Spostandoci a ovest di Milano, possiamo visitare il Cimitero Monumentale di Torino.
Tra le tombe illustri, è possibile visitare quelle di molti giocatori del “Grande Torino“, periti nel tragico incidente aereo di Superga del 1949.
Altre famose sono quelle di Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti, Rita Levi-Montalcini, Niels Liedholm Erminio Macario.

Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna

Un salto a Bologna per visitare la Certosa è altrettanto consigliato.
Qui potremo lasciare un ricordo, un fiore, una preghiera sulle tombe di Giacomo Bulgarelli – campione d’Italia col Bologna nel 1964 –  dell’indimenticabile Lucio Dalla, dello scrittore Giosuè Carducci e di Renato Dall’Ara, presidente del Bologna tricolore nel 1964.

Buona notte anima mia, adesso spengo la luce e così sia

(epitaffio inciso sulla tomba di Lucio Dalla alla “Certosa” di Bologna)

Cimitero Monumentale Campo Verano

Arrivando a Roma, una sosta al Cimitero Monumentale Campo Verano è da includere nel proprio tour.
Qui possiamo trovare moltissime tombe di personaggi che hanno fatto la storia dell’Italia degli ultimi due secoli.
Tra le sepolture celebri, ricordiamo quelle di: Alberto SordiBud SpencerCiccio IngrassiaUgo FornoRino Gaetano – la cui tomba è meta di un pellegrinaggio incessante -, Vittorio GassmanAldo FabriziRoberto Rossellini e molti altri.

Per chi volesse l’AMA, la municipalizzata che gestisce anche i cimiteri capitolini, periodicamente organizza apposite visite guidate. Queste sono suddivise per itinerari diversi (cinema, cultura, storia), e aiutano a comprendere meglio il “patrimonio memorialistico” del Verano.

Qui, come in molti cimiteri, è possibile fare la “conoscenza” di molti gatti. I “guardiani della pace” che gironzolano liberi per i viali del camposanto, e sono seguiti dalla onlus “I gatti del Verano“.

Cimitero Monumentale Campo Verano, Roma

I Cimiteri del Sud Italia

Giungendo a Napoli si può visitare il Cimitero di Poggioreale. Qui vi riposa, tra gli altri, Benedetto Croce.
Per gli amanti del grande Totò, invece, è necessario recarsi al Cimitero di Santa Maria del Pianto.

La tomba di Totò nel Cimitero di Santa Maria del Pianto, Napoli

Infine segnaliamo il Cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo. Il più esteso della città siciliana, dove possiamo trovare la tomba del grande Franco Franchi.

Cimitero di Santa Maria dei Rotoli, Palermo

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