Iryna Vereschuk, la vicepremier ucraina, è diventata un simbolo di coraggio da quando, in seguito agli attacchi russi all’Ucraina, in abiti militari si rivolge ai cittadini per parlare degli aiuti umanitari e dei progressi della guerra. Oltre al presidente Volodymir Zelensky, è uno dei simboli e dei volti di questo conflitto armato.
Chi è Iryna Vereschuk
Vicepremier dal Novembre 2021, con incarico di ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, la Vereschuk è laureata in informazione internazionale presso l’Istituto Militare del Politecnico a Lviv. Prende, poi, una seconda laurea in legge ed una in amministrazione statale.
È entrata in politica nel 2019 nella Rada, nello stesso partito di Zelensky, e lavora nelle commissioni di Difesa ed Intelligence. È una conservatrice cosmopolita che potrebbe rappresentare una figura chiave in un possibile processo di transizione verso un governo a Ovest.
Le controverse dichiarazioni
Nel 2013 si era dichiarata a favore della politica di Putin, le sue parole sono state molto concise: “Se avessimo un politico del genere lo voterei. Fa del bene alla Russia. Agisce nell’interesse del suo Paese.” Ma questo era prima che in Ucraina cambiasse tutto e Putin si schierasse contro di essa. Si espose anche contro la NATO, utilizzando parole forti come: “Stiamo bussando ad una porta chiusa e perendo la nostra reputazione.” In seguito alla richiesta dell’entrata dell’Ucraina nell’associazione a di entrambe le dichiarazioni si scuserà successivamente e ne prenderà le distanze.
La possibile sostituzione a Zelensky
Mostrandosi in quella che sembra una tenuta militare, la Vereschuk a 42 anni è l’unico membro del governo, oltre Zelensky, ad esporsi pubblicamente, mantenendo comunque un certo riserbo su alcune dichiarazioni.
Tiene conto delle vittime e dei civili che soffrono a Kiev e nelle altre città sotto assedio, mentre riprende e sostiene i messaggi del presidente.
Chiede ulteriore aiuto alla NATO, condannando gli atti di Putin che sono considerati “atrocità contro l’umanità”. Come donna, mamma, laureata, che passa dal tailleur alla mimetica, dimostra di essere il simbolo di questa guerra. Da ombra di Zelensky, potrebbe addirittura sovrastarlo, grazie alla sua figura forte e alla capacità di resistere nel lasciarsi andare alle emozioni, mentre parla delle atrocità subite dall’Ucraina.
Zelensky continua ad essere il volto simbolo di questa guerra, colui che più di tutti appare sulle tv internazionali, ma la donna in mimetica non può assolutamente essere sottovalutata.
non ne ho mai sentito parlare!