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Ucraina: dall’aeroporto di Pisa armi camuffate da aiuti umanitari

L'ipocrisia occidentale che grida alla pace e poi ti invia le armi...

La federazione del sindacato Usb di Pisa denuncia una situazione aberrante: Dal Cargo Village sito presso l’aeroporto civile Galilei, solitamente dovrebbero partire aiuti umanitari verso l’Ucraina.

Questa volta però, invece di viveri o medicinali, i lavoratori del cargo trovano casse piene di armi di vario tipo, munizioni, esplosivi.

Draghi vuole trascinarci in guerra?

Fonte “farodiroma.it”

“Denunciamo con forza questa vera e propria falsificazione, che usa cinicamente la copertura ‘umanitaria’ per continuare ad alimentare la guerra in Ucraina” prosegue l’Usb che chiede “alle strutture di controllo del traffico aereo dell’aeroporto civile di bloccare immediatamente questi voli di morte mascherati da aiuti ‘umanitari”.

Queste le parole di condanna del sindacato USB di Pisa che non posso non condividere e reputo che Mario Draghi, con la complicità della partitocrazia, voglia trascinarci in un terzo conflitto mondiale.

Sabato 19 ci sarà una manifestazione all’aeroporto Galilei di Pisa per denunciare questo abominio.

La bandiera della pace in una mano, la bomba nell’altra

L’ipocrisia tutta occidentale fatta di manifestazioni e fiaccolate, mentre il governo manda armi all’Ucraina, è davvero disgustosa ed è indice di una società che ormai non riesce più a vedere.

Offuscata da mode social, bombardamenti mediatici, fake news, è incapace di reagire con intelligenza e quindi risponde con impulsi emotivi.

Non è tollerabile che uno Stato gridi alla pace mentre accadono fatti di questo genere, è nostro dovere innanzitutto non schierarci con il governo se questo vuole accendere la miccia del conflitto.

Conclusioni

Viviamo in un’epoca ricca di grandi ipocrisie, si grida alla pace ma si continua a distruggere il vicino o ad ignorarlo se chiede aiuto.

L’umanità continua a non imparare nulla dalla storia, Martin Luther King disse: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli.” Le sue parole sono tristemente ancora attuali.


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