Psicologia

Lo Stalking – non solo un fenomeno maschile

Un fenomeno diffuso

Lo stalking è un reato di persecuzione, una persecuzione reiterata che si trasmette con ansia, violenza psicologia e/o fisica.

Si parla di violenza di genere, ovvero è presente nelle coppie eterosessuali ed omosessuali. In Italia si verifica una situazione per cui il fenomeno è “venduto” come violenza degli uomini nei confronti delle donne. In realtà, esistono molte donne che commettono questo tipo di reato, ma dal punto di vista politico e mediatico non suscita abbastanza scalpore.

Inoltre, si tende a tutelare maggiormente il sesso femminile perché considerato più debole e fragile.

Tuttavia, il rapporto tra l’uomo e l’universo femminile è ancora molto complesso. Le donne spesso hanno paura di denunciare per non avere ripercussioni e non peggiorare la loro situazione, già complicata con un compagno o un marito violento.

L’uomo stalker

Si parla di un uomo “non malato o pazzo”, ma semplicemente di un uomo che non accetta la fine di una relazione, o non accetta che la donna sia libera. Spesso la donna che subisce violenza non ha più punti di riferimento, perché non è in grado di raccontare ciò che le è accaduto.

L’uomo tende ad usare la forza fisica, per cui la donna ha il terrore di subire violenza carnale o addirittura di essere uccisa, come molte volte succede.

La donna stalker

A differenza dell’uomo, essa utilizza violenza psicologica, in quanto non ha la stessa forza. La sua vittima può essere un ex compagno, ma anche un’amicizia con la quale si è legata morbosamente, un collega di lavoro. L’uomo tende, però, a non denunciare perché in Italia, ma anche nel resto del mondo, si pensa che se la donna ha agito con atti persecutori vuol dire che in qualche modo è l’uomo il colpevole. La donna può adottare tecniche più subdole tra cui:

  • Minacce tramite sms;
  • Telefonate insistenti;
  • Corteggiamenti ossessivi;
  • Pedinamenti, fotografie scattate di nascosto e video per controllare il compagno o ex compagno. Tutto per gelosia.

Cosa si può fare in caso di aggressione

  • Non rispondere mai alla violenza con altra violenza;
  • Cercare di rimanere calmi;
  • Non rimanere mai da soli e chiedere il più possibile l’aiuto e la presenza di una persona cara;
  • Contattare i centri antiviolenza, senza vergognarsi di quello che si sta subendo;
  • Quando fate la telefonata al centro, parlate tranquillamente in codice. Un operatore capirà in quale situazione si trova di fronte.

Mentre per le donne vittime di persecuzioni esistono vari centri antiviolenza a livello territoriale, per gli uomini sono ancora pochissimi rispetto al resto d’Europa. In Italia devono essere compiti passi in avanti, poiché le persone che hanno continui stati di ansia e attacchi di panico per le vicende che subiscono, cambiano e alterano il loro stile di vita quotidiano.


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9 Comments

  1. Per fortuna in questi anni si è finalmente arrivati a definire lo stalking un vero e proprio reato, tantissima gente è finita nel peggiore dei modi perché negli anni passati non esistevano leggi a proteggere le vittime.
    Ottimo articolo, molto informativo!

  2. È vero che sene parla di più se le vittime sono donne ma forse perché gli uomini denunciano ancora poco l’accaduto.

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