Jpop pubblica il primo volume dei due di Canis – Dear Hatter, sequel del volume unico Canis – Dear Mr. Rain. Data di uscita 6 aprile, prezzo di copertina 6,55€.
Volume 0 (Canis – Dear Mr. Rain)
In questo primo e indicativo volume 0, conosciamo Satoru Kutsuna e Ryo Kashiba. Satoru è un abile creatore di cappelli, famoso nel suo campo e proprietario di un atelier, in cui però scarseggiano i dipendenti. Di fatti ha soltanto due fedeli lavoratori al suo seguito, perché generalmente tutti i nuovi arrivati tendono a licenziarsi per via dell’insoddisfazione continua di Satoru, portandoli all’esasperazione. Satoru semplicemente tende a lasciarsi scivolare tutto addosso, concentrandosi soltanto sulla realizzazione di cappelli.
In una sera piovosa, Satoru trova un ragazzo semi incosciente disteso per la strada, completamente zuppo e affamato. La sua coscienza lo porterà ad invitarlo in casa ed aiutarlo.
Il ragazzo avvolto dal mistero e senza dimora è Ryo Kashiba. Ha abbandonato New York per compiere una missione personale in Giappone, missione che vuole concludere con la propria morte.
Inizialmente Satoru pensa sia uno scherzo e tergiversa chiedendogli aiuto con il negozio come modello, favore che Ryo accetterà di svolgere.
Lentamente soltanto il lettore scoprirà la storia di Ryo, osservando il suo passato. Veniva completamente ignorato dai genitori, considerato nient’altro che un fastidio e, infine, viene abbandonato senza remore quando i loro affari lavorativi andranno male, scappando e lasciandolo indietro. Fuga che non si concluderà degnamente.
Proprio per il totale distacco dalla sua famiglia, Ryo cominciò a frequentare persone poco raccomandabili. Giri sporchi e pericolosi, finché, dopo la dipartita dei genitori, entra in un gruppo malavitoso (affiliato alla yakuza). Gruppo che, al contrario di ogni aspettativa, lo accolse e trattò come un membro importante di quella strana famiglia. Ma i giorni di appartenenza hanno una data di scadenza.
Ho pensato che vorrei dar luce con le mie mani a qualcosa che aiuti le persone a non aver paura di continuare a vivere.
Volume 1 (Canis – Dear Hatter)
Satoru viene iscritto da Goto (suo concorrente che stima il suo lavoro) senza il suo lascia passare alla settimana della moda che si terrà a New York, incentrata principalmente per quell’anno sui cappelli. Satoru non prende bene la notizia, cadendo in uno stato quasi di apnea in cui rivede, momento per momento, la sua passata carriera.
È intrappolato da se stesso, da un cappello rosso che presentò ad una settimana della moda di alcuni anni prima, che gli garantì la fama, ma che lui non seppe mai identificare come qualcosa creato dalle proprie mani. Risulta essere un’ombra che lo perseguita, in un elenco di voci che continuavano a ripetergli di aver avuto fortuna nella sua carriera e nel suo ambito, ma cosa significa esattamente? È solo merito della fortuna e non della sua bravura? Comincia a dubitare delle sue capacità, di essere davvero artefice di creare qualcosa con la sua manualità.
Ryo sa che le mani di Satoru sanno creare qualcosa di bello, qualcosa che possa aiutare le persone. Al contrario delle proprie, che sono macchiate dal passato, di cui Satoru è ancora all’oscuro. In qualche modo riesce a ripotarlo sulla via corretta e Sotoru viene investito dall’ispirazione, cominciando a lavorare per la settimana della moda che l’attenderà.
L’entusiasmo a New York è palpabile, è tutto pronto e qualcosa li aspetterà nel successo, ma c’è anche qualcos’altro che attende ed è il passato di Ryo che torna a bussare.
Posso scegliere da me chi voglio amare?
I personaggi
Non abbiamo un numero quantificativo di personaggi centrali. Più che altro sono delle spalle con poche vignette, che fanno da collante o da riempitivo.
Goto: è il concorrente numero uno di Sotoru. Apre un suo atelier esattamente nella zona di quest’ultimo, portando Satoru ha rinnovare il locale e farsi valere, sfruttando la bellezza e prestanza di Ryo. Goto vorrebbe che un giorno Satoru lavori per lui e non manca di stuzzicarlo, ma allo stesso tempo vuole valorizzare le sue capacità, per quella ragione lo iscrive alla settimana della moda e finanzia il progetto.
B.: è uno dei due dipendenti fissi di Sotoru. Non si tira mai indietro e passa una quantità considerevole nella bottega, ben oltre l’orario di lavoro, esercitandosi e migliorando la sua tecnica di creazione di cappelli.
Eiko: è il secondo dipendente fedele a Sotoru. Lo segue fin dall’inizio, conosce ogni suo aspetto creativo e della personalità. Lo bacchetta in continuazione ed è colei che tiene le redini di tutta l’attività, evitando che vada a picco per le avventatezze del suo capo. Prima di lavorare per Satoru, faceva la responsabile acquisti, viaggiava all’estero spesso e, per questa ragione, conosce benissimo l’inglese. Finora è l’unico personaggio femminile ricorrente.
Yosuke: è l’amico più caro di Sotoru, fin dall’età scolastica. Sognava di diventare un creatore e colorista tessile. È sotto la guida di un maestro taciturno ed ostinato e insieme riforniscono di tessuti Satoru, permettendogli di creare tutto quello che desidera sperimentare.
Satoru e Ryo
Satoru possiede una mano quasi del tutto insensibile, causata da un incidente avvenuto quando era un ragazzo, mentre inseguiva il suo amato cane, Kotaro, in mezzo alla strada. Il legame che lo legava a Kotaro era unico e profondo. Il suo desiderio di tenerlo per sempre con sé scaturisce da un’antica leggenda, che tenterà di mettere in pratica costruendo cappelli. La sua esperienza con Kotaro si legherà in qualche modo a Ryo.
Toccando una volta la testa di qualcuno su di essa appare un’aureola e la persona va in paradiso.
Come abbiamo già visto, Ryo ha un passato oscuro e triste, ma è solo la punta dell’iceberg. Nella vita si è
prostituito sia per avere un tetto sopra la testa, sia per sopperire alla solitudine che lo circondava. Ha anche la convinzione di essere incapace di compiere qualsiasi cosa autonomamente, ma che sia bravo soltanto ad eseguire gli ordini. Per questo entra nel gruppo malavitoso da lui scelto, rispondendo ad ogni richiesta del boss. Ma quando la sua vita cessa di avere dei comandi a cui ubbidire, l’unica via che riesce ha trovare è quella della propria dipartita. Qualcuno di esterno lo indirizzerà verso un binario diverso.
Ma il bisogno di ricevere delle istruzioni da seguire e l’apprezzamento per averle svolte correttamente non cambieranno, rendendo palese a Satoru l’affinità di Ryo all’essere paragonato ad un cane.
I due creano un rapporto particolare, in cui Satoru si prenderà cura di lui, pagherà i suoi debiti, gli offrirà di convivere con lui e perfino un lavoro, con la promessa che dovrà rimborsarlo di ogni centesimo e Ryo farà di tutto per corrispondere alle aspettative di Satoru. La gratitudine sarà immensa e in Ryo nasceranno sentimenti romantici verso il suo salvatore. Sentimenti che Satoru cercherà di ignorare e non corrispondere.
Ma toccandola due volte con gentilezza, l’aureola scompare e la persona torna in vita.
Serializzazione
Nel 2013 in Giappone viene pubblicato Canis – Dear Mr. Rain. Nasce come un volume unico, che successivamente verrà catalogato come il volume 0. Soltanto due anni dopo verrà pubblicato il primo volume di Canis – Dear Hatter. Serie che ha un ulteriore seguito: Canis – The Speaker (ancora in corso) e che si collegherà alle due precedenti, a tre personaggi che sono già stati mostrati, ma non approfonditi (sperando non sia troppo affine a Twittering Birds Never Fly).
Urge avvisare che solitamente i volumi o capitoli 0 sono molto particolari, tendono ad anticipare troppo la storia e ha rovinare ogni sorpresa. Si consiglia, a posteriori, di recuperarli sempre dopo un determinato arco narrativo. A volte vengono creati dopo che una storia è piuttosto avanti, come fu per One Piece, in cui si realizzò il capitolo zero come prologo per il decimo film della saga. Caso diverso fu per ÜbelBlatt in cui i volumi 0 e 1 furono pubblicati quasi in contemporanea, anticipando di fatto tutto quello che si sarebbe sviluppato durante tutta la serie.
Dear Mr. Rain non era nato per essere un volume 0, ma un volume autoconclusivo, è visibile dopo un’accurata occhiata e soprattutto una volta che viene confrontato con il volume 1, quindi la definizione potrebbe indispettire qualcuno, metterlo perfino in allarme con il pericolo di spoiler. Non è così, al contrario la sua lettura anticipata è necessaria.
Considerazioni
Lo stile di disegno è particolare. Richiama le atmosfere del noir, degli anni ’40, dando quel tocco di imbattersi in una storia datata, quando in realtà è ambientata ai giorni nostri. Generalmente il tratto funziona, ma non sempre convince e probabilmente funzionava molto di più nel fantomatico volume 0 che nel primo volume.
Ma le atmosfere noir non sono soltanto nella realizzazione dei disegni, ma in tutta l’impostazione della storia. Ribadisco, funzionavano di più nel volume 0 che nel primo.
Questo presuppone che io abbiamo prediletto Dear Mr. Rain a Dear Hatter e non sarebbe lontano dalla realtà.
I due volumi sembrano scritti da due mani completamente diverse. Le intenzioni differenti cambiano perfino alcune particolarità dei personaggi, contraddicendosi. La struttura curata ed a incastro che nel volume 0 avevano brillato, tenendo col fiato sospeso e creando un’empatia straordinaria con i protagonisti, nell’1 sono quasi inesistenti.
Nel volume 0 tutto è studiato a tavolino. Ogni immagine si alterna e si interseca in modo perfetto, mostrando le due vite passate, completamente differenti, dei protagonisti avere una completezza, una strada che li conducesse l’uno all’altro.
Nel primo volume invece c’è una completa battuta d’arresto.
Il tempo si dilata e cristallizza, le storie non sono più intrecciate, ma unilaterali, quasi soliste. Il novanta per cento del volume si concentra su Satoru, su delle crisi creative che l’accompagnano da anni che si discostano totalmente con la sicurezza che era stata mostrata nel volume 0, non facendo alcun riferimento a delle incertezze che nel giro di poco tempo sarebbero saltate fuori.
Ryo si trasforma quasi in tappezzeria, divenendo più che altro un soggetto funzionale piuttosto che integrato nella storia come coprotagonista.
Il cambio di registro si percepisce verso l’ultimo capitolo di questo primo volume, dividendo completamente i due protagonisti e scindendo le loro storie. Che il secondo volume sia incentrato maggiormente su Ryo? Non è un’idea che apprezzo particolarmente, perché risulta davvero gestita male. Ma spero che il secondo e ultimo volume sappia riscattare la storia che avevo molto apprezzato in Dear Mr. Rain.
È questo che vuol dire essere liberi.




Sarà contento mio figlio
Uuh una trama abbastanza diversa da quello che ho letto in questi anni. Sembra interessante!
Eh, lo è. Peccato stia cercando in tutti i modi di deludermi, spero si rifaccia con il secondo, perché l’avevo molto apprezzato.
Bellissima storia
Grazie