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Winning Time l’ascesa della dinastia dei Lakers: La nuova serie HBO spacca!

Il racconto di un decennio leggendario per il team NBA di Los Angeles in una serie tv ideata da Adam Mckay

Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers è la nuova serie tv interamente rilasciata il 2 giugno su Sky on demand e in streaming su NOW.

La serie ci riporta negli anni ’80 all’inizio dello spettacolare periodo del basket NBA, con campioni come Magic Johnson Larry Bird. Un’epoca chiamata “Showtime” per la capacità di intrattenere con partite spettacolari e sfide avvincenti.
La serie è la drammatizzazione di eventi realmente accaduti. Non è un documentario, ma un’opera di finzione che, dal racconto della verità, crea spettacolo.

Il basket è presente ma non è il centro della storia, quindi anche i non appassionati dello sport possono guardare la serie senza annoiarsi. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta.

La trama di Winning Time l’ascesa della dinastia dei Lakers

È 1979 e il magnate Jerry Buss, imprenditore nel settore immobiliare e proprietario della sede di Phoenix di Playboy, ha un sogno: acquistare i Los Angeles Lakers. Come ogni milionario che si rispetti farà di tutto per realizzarlo, anche se quello dell’NBA è un settore in crisi, anche se per tutti è un investimento fallimentare. Ma il dottor Buss vuole vincere con i Lakers e trasformare il basket in uno spettacolo.

Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers ci mostra il dietro le quinte dell’affare, i momenti di difficoltà, le scelte azzardate come l’ingaggio della matricola Ervin “Magic” Johnson osteggiata dall’allenatore Jerry West convinto che sorridesse troppo per il basket.

Nonostante i diversi imprevisti, compreso l’incidente al nuovo allenatore scelto dopo le dimissioni di West, i Lakers trionfarono in quella stagione, aprendo la strada all’era “Showtime” portando uno stile di gioco più aggressivo e spettacolare rispetto a quello compassato che stava annoiando il pubblico.

Un ottimo cast

Come facilmente intuibile, il cast è il vero punto di forza di Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers. Tutti i principali personaggi sono resi mirabilmente dal punto di vista estetico. Notevole è la somiglianza alle controparti reali. L’interpretazione dei ruoli, nonostante abbiano suscitato il malumore di alcuni dei diretti interessati, risulta credibile, divertente e sfaccettata. Quasi tutte le personalità emergono come contraddittorie, esattamente come il periodo storico e le vicende vissute, ma proprio per questo affascinanti, quasi magnetiche.

Adrien Brody è un fantastico Pat Riley, e non scopriamo certo oggi la bravura dell’attore newyorkese.
Così come quella di Jason Segel, il Marshall di How I Met Your Mother, che porta su schermo tutte le insicurezze e lo straniamento di Paul Westhead, assistente di Jack McKinney, più esperto di Shakespeare che di come si guidi una squadra NBA. Si ritroverà a gestire i Lakers insieme a Pat Riley, un nome che, per gli amanti della pallacanestro, non ha sicuramente bisogno di presentazioni.

Menzione d’onore per Michael Chiklis, che sfodera un Red Auerbach impossibile da non amare, un personaggio che meriterebbe una serie dedicata alle sue incredibili imprese sportive e non solo.

Una fotografia, che ricorda gli anni 70

Una serie fortemente americana nel racconto, arricchita da uno stile visivamente travolgente.
La fotografia a volte sfocata, altre lucida, altre ancora rovinata come nei primi video a colori degli anni ’70, accompagna le diverse parti della narrazione, facendo da contraltare alle scene.

I momenti più intimi, familiari sembrano ripresi da telecamere amatoriali, casalinghe, i grandi eventi cercano di replicare i colori delle immagini dell’epoca. Una cura per il dettaglio che è viscerale e non solo apparenza.

Colonne sonore varie e adatte ai tempi narrati

Un enorme punto di forza di Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers è la colonna sonora.
La serie è ambientata tra il ’79 e l’80 e trovare il giusto mix tra hip hop, rock’n’roll, funk e disco non è sicuramente un compito così semplice. Ma anche in questo caso la produzione ha lavorato decisamente alla grande.

Non è un documentario sui campioni dell’epoca

 Winning Time non è un racconto agiografico sui campioni di basket di quegli anni, ma una serie tv sugli anni ’80, sul modo in cui si faceva impresa, sul costume e le abitudini di quel periodo, in tutti i campi.

Uno tra i tanti interessanti personaggi della serie è sicuramente Jerry West, una sorta di drogato del basket, sopra le righe, esagerato ma sempre mosso da una grande passione.

Una corte dei miracoli quella allestita da Buss per realizzare il suo sogno, che non poteva prescindere dai campioni del parquet tra cui la stella sorridente di Magic Johnson. Le vite dei giocatori sono viste fuori e dentro dal campo, tra amori, sofferenze e difficoltà legate al razzismo.

Conclusioni

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers è un prodotto grandioso, che andrebbe visto da chiunque ami il basket NBA.
Andrebbe visto anche da chi è alla ricerca di una serie che mescoli in maniera perfetta una narrazione molto romanzata e vicende reali. Perché la serie dà un occhio di riguardo a tutto quello che gira intorno ad un mondo apparentemente dorato e ad un periodo controverso.

Un cast perfetto ci racconta l’inizio di una delle più grandi dinastie sportive del mondo a stelle e strisce. Tutto accompagnato da una colonna sonora impeccabile e da un look decisamente interessante. E se siete tifosi storici dei Los Angeles Lakers, amerete da morire il finale del settimo episodio.


Dario Esposito

In arte Mr.Zero, sono un autore e sceneggiatore appassionato di scrittura creativa. Amo il cinema e tutto ciò che è Nerd, in particolar modo il genere fantasy, i fumetti e i giochi di ruolo.

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