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The Kings’s Man – le origini un film che si discosta dai vecchi film della saga.

Dal 23 Febbraio è disponibile in streaming su Disney+ e punta a far meglio del periodo in cui era al cinema.

The King’s Man – Le origini è una spy story e un action movie ambientato in un tempo lontano, quando il genere ancora non esisteva. Questo film è il prequel di Kingsman – Secret Service (2014) e Kingsman – Il cerchio d’oro (2017), liberamente ispirati alla mini serie a fumetti The Secret Service (2012-2013), scritta da Mark Millar e illustrata da Dave Gibbons, il terzo film della saga racconta com’è nata l’organizzazione segreta britannica Kingsman nel 1919.

Il legame tra la saga di Kingsman e il mondo di James Bond è stato da sempre molto forte. Ci sono varie cose in comune: l’Inghilterra, i servizi segreti e un innato senso dell’eleganza. Nel nuovo film della saga diretto da Matthew Vaughn, uscito al cinema il 5 gennaio e ora su Disney+, la sensazione di essere in un film di 007 la proviamo sin dall’inizio, perché il protagonista è Ralph Fiennes. In passato l’attore ha interpretato M, il capo di 007 negli ultimi tre film della saga, Skyfall, Spectre e No Time To Die. Accanto a lui c’è Gemma Arterton, che era stata una Bond Girl nel secondo film dell’era Craig, Quantum Of Solace.

Tom Hollander ha il compito di interpretare ben tre ruoli: Re Giorgio, lo Zar di Russia e il Kaiser tedesco. I tre regnanti erano cugini e fra di loro c’era una grande somiglianza, tanto che in diverse foto storiche reali erano soliti scambiarsi gli abiti per scherzo, da cui la scelta di un unico attore.

Un Trailer menzognero

Nel trailer si nota un mood molto ironico, ed è incentrato soprattutto sulla figura di Rasputin, facendo pensare che fosse lui l’antagonista principale, invece non è così. Questo è un film a tratti drammatico e l’ironia è condensata solo in alcuni punti. Rasputin è un villain, ma non quello principale, difatti appare solo nella prima parte, facendone sentire la mancanza nel seguito della pellicola.

Cast

Come detto prima, senza fare anticipazioni che non si siano già viste nei trailer, uno dei Villain principali è il monaco pazzo Grigorij Rasputin, e sotto i lunghi capelli unti e la barba disordinata c’è l’attore Rhys Ifans, che si è dichiarato affascinato dalla figura del mistico consigliere della famiglia Romanov sin da quando era un bambino. Posso dire con sicurezza che è riuscito a rendere decisamente inquietante e affascinante questo personaggio su cui aleggiano molte leggende metropolitane che lo vedono protagonista, come quella della sua morte, che lo hanno reso negli anni una specie di Rock star dell’epoca. Nel cast troviamo anche Charles Dance, favoloso come in ogni sua interpretazione grande o piccola che sia, e Daniele Brühl, il Barone Zemo del Marvel Cinematic Universe che abbiamo visto in Capitan America Civil War e anche nella serie TV The Falcon and The Winter Soldier su Disney+.

Trama

Siamo nei primi anni del 1900 e l’Europa è alle porte di quella che verrà ricordata come il conflitto più sanguinoso della storia, la Prima Guerra Mondiale. Tensioni interne diventano sempre più preoccupanti, soprattutto a causa rapporti fra tre grandi figure storiche: lo Zar Nicola II Romanov, il Kaiser Guglielmo II di Germania e Re Giorgio V del Regno Unito, cugini cresciuti alla corte della nonna la Regina Vittoria, e ora a capo delle 3 maggiori potenze europee. Orlando Oxford (Ralph Fiennes), Duca di Oxford è un importante figura della corte inglese e della scena politica europea. Ex -Soldato britannico ora devoto al pacifismo dopo aver vissuto sulla sua pelle le conseguenze della guerra, ha dedicato la sua vita a proteggere suo figlio Conrad (Harris Dickinson), un ragazzo ormai diciassettenne che arde dalla voglia di combattere per la sua patria, e non risultare un codardo agli occhi della società.

Per garantire al figlio i giusti strumenti di difesa, Orlando lo ha sottoposto ad un costante addestramento fisico e psicologico grazie al proprio factotum e guardia del corpo Shola (Djimon Hounsou), e alla brillante e talentuosa tata Polly (Gemma Arterton), una donna con una mentalità molto più avanti rispetto a quella del periodo in cui vive. Mentre le tensioni politiche stanno per raggiungere il punto di rottura, una misteriosa figura riunirà le più terribili menti criminali, e i tiranni più malvagi dell’epoca, per un piano di conquista globale che forzeranno lo scoppio del conflitto mondiale. Orlando Oxford nonostante la sua scelta di pacifismo, sarà costretto dagli eventi a fare delle scelte radicali per salvare la vita di milioni di persone.

Differenze con gli altri film della saga

The King’s Man – Le Origini ha un tono molto diverso dai capitoli precedenti. È un prequel che si presenta più come una sorta di spin-off, e tutto sommato è lecito un cambio di direzione. Il punto è che il film ha un tono schizofrenico, passando dal dramma alla commedia demenziale in men che non si dica. Gli scorsi film della saga hanno abituato a stupidaggini di ogni tipo, come teste che esplodono a mo’ di fuochi d’artificio e Elton John che spunta un po’ dappertutto; sotto questo punto di vista, almeno nella prima metà di questo film, c’è continuità. Il primo conflitto mondiale ci viene presentato come una stupida lite tra cugini capricciosi incapaci di dividersi i giocattoli che sono stati donati loro.

C’è chi è più prepotente, chi più menefreghista e poi ci sono i veri gentleman, che incontrano così personaggi del calibro di Rasputin, Lenin e lo Zar Nicola II in un contesto parodistico. L’essere mistico di Rasputin è a metà tra uno sciamano ed un personaggio di Scary Movie, ma piace proprio per questo. Le scene che lo riguardano sono quelle meglio riuscite, quasi demenziali a tratti, ma piene di patos e adrenalina nei combattimenti. D’un tratto però il film cambia totalmente direzione prendendo una piega estremamente drammatica in netta contraddizione con quanto visto prima, proponendo una tematica antibellica (purtroppo molto attuale) ancora in contrasto con la metafora giocosa e poco seria presentata all’inizio. The King’s Man sembra muoversi in più direzioni contemporaneamente, confondendo e stupendo lo spettatore allo stesso tempo. Questo tono schizofrenico non aiuta certo la narrazione che appare discontinua e priva di un reale obiettivo.

Quando meno te lo aspetti

Nella parte centrale del film ci saranno sequenze girate benissimo, che ci catapulteranno nel bel mezzo del fronte. Nelle trincee, tra sparatorie ed esplosioni, ci sarà un evento inaspettato che spiazzerà completamente lo spettatore. Gli sceneggiatori qui fanno una scelta molto coraggiosa in cui uno dei personaggi principali morirà. Da qui la narrazione cambierà, e di conseguenza dopo questo twist decisivo, anche il modo di agire dei personaggi sarà differente. Però la cosa che fa storcere il naso è che il dramma ha un impatto minimo sulla storia, nonostante la grande portata del twist. C’è il solito cliché del personaggio che si abbatte, fa crescere la barba e si ubriaca finché un tizio qualunque non gli dà una strigliata, 4 parole che cambiano la vita e si va subito di scena in bagno con rasoio e schiuma.

L’antagonista segreto

Una cosa che proprio non ho digerito è l’antagonista principale, che viene mostrato sempre di spalle, un po’ come nei vecchi film di 007. Tutto questo per puntare su un colpo di scena finale in cui c’è la grande rivelazione, mostrando il volto del cattivo. Una volta visto si capiranno varie cose nella trama, ma si noteranno anche varie incongruenze nella sceneggiatura. Tutto ciò può far supporre che l’antagonista abbia il dono dell’ubiquità, altrimenti proprio non si spiegano questi errori.

Conclusioni

Nonostante tutti i difetti di sceneggiatura elencati fin ora, si può comunque chiudere un occhio, visto che nel complesso il film è divertente, intrattiene e fa pensare all’errore della guerra. Proprio per queste ragioni è un film con tematiche attuali. Matthew Vaughn dona grinta e fascino con la sua regia. Le scene d’azione sono spettacolari, forse superiori ai film precedenti e la componente comica, per quanto inserita in maniera disomogenea, è davvero efficace.

Tralasciando i difetti, rimane comunque un buon film di origini, che si discosta dal mood degli altri film. Spero di vedere in futuro altri sequel, magari durante la seconda guerra mondiale, ma la vedo difficile visti gli scarsi incassi al botteghino.


Dario Esposito

In arte Mr.Zero, sono un autore e sceneggiatore appassionato di scrittura creativa. Amo il cinema e tutto ciò che è Nerd, in particolar modo il genere fantasy, i fumetti e i giochi di ruolo.

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