M
È disponibile dal 13 Aprile su Prime Video il film Sulle ali dell’onore.
Racconta la vera storia di Jesse Brown e Tom Hudner, i due piloti che hanno cambiato per sempre la storia della Marina statunitense durante la Guerra Fredda.
Il film ha inizio nel 1950 nel periodo in cui la guerra fredda minacciava la sicurezza e la pace internazionale. I due aviatori protagonisti sono Jesse, il primo aviatore di colore della Marina degli Stati Uniti che finalmente vorrebbe dimenticare gli insulti con cui è cresciuto, e l’aviatore bianco Tom Hudner.
Trama del film Sulle ali dell’onore
Jesse Brown (Jonathan Majors) accoglie l’aviatore bianco americano da una distanza di sicurezza, ma non è sulla difensiva. Coccolato nell’atmosfera privilegiata dell’Accademia Navale, Tom Hudner (Glen Powell) desidera il brivido di un combattimento che abbia un significato. Purtroppo per lui, la Seconda Guerra Mondiale è finita prima che potesse contribuire. Tra Tom e Jesse si crea un solido legame di amicizia. Ma non tutti sono disposti ad accettare Jesse per il colore della sua pelle.
Ed è proprio per questi motivi, per un razzismo ancora non vinto, purtroppo, che Tom si trova a simpatizzare con le lotte di Jesse.
Una storia vera
Il regista JD Dillard è cresciuto ascoltando le esperienze del padre, secondo afroamericano a prestare servizio nei Blue Angels, lo squadrone di piloti ambasciatori d’élite della Marina degli Stati Uniti. Di conseguenza, quando ha sentito parlare per la prima volta della storia di Jesse Brown e di Tom Hudner, della loro incredibile amicizia e devozione, ha subito capito di avere una forte connessione con le loro vicende.
Basato su un libro di Adam Makos, Sulle ali dell’onore ha preso il via grazie alla produzione dell’attore Glen Powell, che è riuscito a vincere la forte concorrenza che voleva accaparrarsene i diritti.
Tre elementi che orientano l’umore, mentre la regia di J.D. Dillard comprime e allunga lo spazio e il tempo in un’alternanza non brillantissima di toni, paralleli alle due anime della pellicola: war movie duro e puro, il cruciale rapporto amicale, in grado di andare oltre la divisa e oltre le divisioni sociali imposte da un’epoca di complicata e oscura rilevanza.
Tecnicamente ineccepibile, il regista segue in modo ortodosso la poetica legata alla narrativa di guerra, esplorando le rispettive anime dei coraggiosi protagonisti, coraggiosi non perché siano militari, ma perché hanno saputo sfidare i dogmi gerarchici nonché gli stessi compiti di battaglia.
Tempi di narrazione altalenanti
Se il contesto storico è curato, la scrittura invece non è sempre coerente con la messa in scena. La sequenza a Cannes allunga inutilmente il brodo. A tratti si è voluta rievocare l’atmosfera generale simile a Pearl Harbor quanto a Top Gun.
Restano notevoli le performance arrabbiate di Glen Powell e Jonathan Majors, a loro agio con una sceneggiatura che ha l’intenzione di rendere omaggio ad una delle tante storie di guerra, ormai dimenticata.
Conclusioni
Sembra di rivivere a tratti Top Gun e Pearl Harbor per il periodo storico e le dinamiche dei personaggi. La messa in scena è davvero gradevole, meno il ritmo di narrazione, che a tratti è lento.
Ottima l’interpretazione dei due protagonisti, si vedeva che erano a loro agio. il film ha la capacità di spostare l’attenzione dalla guerra vera e propria, ponendo il faro sul rapporto umano e di amicizia.
Lo consiglio a chi ama i film di guerra, ma anche a chi ama le belle storie, soprattutto se vere.