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La regina degli scacchi: le mosse che rendono la serie (av)vincente

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Si consiglia la lettura con l’ascolto del tema musicale principale (Carlos Rafael Rivera):

The Queen’s Gambit, firmato Netflix ed uscito ad ottobre 2020, ha saputo compiere le mosse giuste per conquistare i cuori ed i social delle persone, strette nella morsa della pandemia.

Aperture

Tratta dal libro omonimo scritto da Walter Tevis (Lo Spaccone), che ha da subito avuto un’impennata nelle vendite, la miniserie parla di scacchi ma sa attirare lo spettatore per molto di più.

Gambetto di donna

Quel di più è, in apertura, Anya Taylor-Joy (Emma, Peaky Blinders), che interpreta il ruolo di Elizabeth Harmon. Così concentrata sull’essere intelligente che non ha bisogno di pensare di essere donna. Beth è una delle rare difficult woman: tossicodipendente ed alcolizzata alla quale il pubblico rimane legato, anche perché si scrolla di dosso un buon numero di stereotipi femminili.
Determinata nel vivere le sue esperienze, anche erotiche, con libertà e senza stigma.

Mediogioco

Il modo in cui lo sceneggiatore Scott Frank (Out of Sight, Logan) gioca la sua partita fa diventare la serie limited uno degli oggetti audiovisivi più interessanti della stagione.

Suddivisa in sette episodi di lunghezza variabile (dai 46 ai 67 minuti), incarna il nuovo canone del binge watching, con una durata complessiva di circa 6 ore.
Una visione da weekend che rende la serie un biglietto da visita ideale per una piattaforma che, oltre alla fidelizzazione, basa la sua floridità anche sull’acquisizione di nuovi abbonati.

Sospensione: la ricerca di verosimiglianza

Fondamentali le consulenze di Bruce Pandolfini e di Kasparov per la ricostruzione della scena competitiva americana degli anni ’60 e degli incontri stessi (qui il video, per chi vuole approfondire, della finale commentata dal campione del mondo).

Di base c’è sempre il duello USA – URSS su scala ridotta: il periodo è quello della guerra fredda e la rivalità internazionale traspare nella serie. Ma gli scacchi sono molto più che semplici mosse, ed i consulenti hanno lavorato a lungo con gli attori per far loro assimilare il linguaggio del corpo, l’etichetta da torneo e le posture.

Scambi

Il connubio tra gioco e film permette la comprensione anche ai non addetti ai lavori. Anzi, l’indugiare sulla terminologia e sulla tattica, con la telecamera che riprende i pezzi (dando quasi l’impressione che si muovano da soli), aumenta la voglia di acquistare tutti i manuali pubblicati finora.
Significativo, infatti, è stato l’aumento della vendita delle scacchiere e l’iscrizione di utenti ai siti di scacchi.

Pedoni Doppiati: la qualità cinematica della serialità contemporanea

La vita della protagonista scorre in una trama orizzontale. La struttura verticale, invece, si muove sulla preparazione al singolo match, con la presentazione del rivale di turno e la costruzione dello scenario che si fa via via più sofisticato; un po’ come diventa il look di Beth.

La piccola Beth, interpretata da Isla Johnson, gioca con Mr.Shaibel.

Oltre che per la narrazione la serie colpisce per le inquadrature. Da una parte i molteplici primi piani sullo sguardo di Beth alla ricerca della parte più emotiva, dall’altra quelli che evidenziano la sua genialità nel gioco.
Lo spettatore viene come catapultato nella mente della protagonista, e osserva i veloci spostamenti delle pedine che prendono piede nella sua immaginazione, con tanto di flashback alle giocate d’infanzia,  prima ancora che sulla scacchiera.

Scacco

Il meccanismo non è diverso da qualsiasi parabola sportiva cinematografica (da Rocky a Rush, da Il settimo sigillo a Blade Runner) ma c’è di più.

Beth e Borgov.

Nel grande pubblico della serie sono forse convogliati anche quegli spettatori che, in astinenza rispetto alla tensione gratificante dell’assistere agli eventi sportivi che nel 2020 hanno subito cancellazioni, come le Olimpiadi, hanno trovato nella miniserie una campionessa da seguire nel suo formidabile percorso di vittorie e sconfitte.

Matto in 3

La serie insegna che nel gioco, come nella vita, bisogna avere passione, competenza e coraggio. Anche per questo sa vincere la sua partita, e sembra sfidare chi guarda a compiere la propria.

Giochiamo?


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