Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023) è l’ultimo film della trilogia avviata nel 2014 da James Gunn.
Una conclusione che promette, ma non garantisce, una chiusura definitiva con i Guardians of the Galaxy (anche perché nel multiverso del MCU i team supereroistici si rinnovano continuamente). Purtroppo segna, senza dubbio, la fine per l’esperienza del regista e sceneggiatore che tanto li ha definiti sul grande schermo.
Gunn, infatti, tornato a lavorare con la Marvel dopo un confuso valzer di licenziamenti e reintegri, dice definitivamente addio alla “Casa delle Idee” per abbracciare pienamente la sua posizione di amministratore delegato (in tandem con Peter Safran) e direttore creativo dei DC Studios di casa Warner Bros.
Trama de I Guardiani della Galassia Vol.3
Le vicende si collocano direttamente dopo gli avvenimenti narrati in Thor: Love & Thunder, e nel mediometraggio in streaming su Disney+ Guardiani della Galassia Holiday Special.
Star Lord (Chris Pratt) non è più lo stesso da quando la sua amata Gamora (Zoe Saldana) è stata uccisa da Thanos per ottenere la Pietra dell’Anima. Peter ha abbandonato la sua veste più scanzonata per abbracciare i più profondi sentimenti umani, e affrontare la realtà della sua doppia natura, terrestre quanto Celestiale.
Il destino, inoltre, gli gioca un brutto scherzo con la presenza di una versione alternativa di Gamora, che ora è leader dei Ravager e sembra non somigliare per nulla, se non nell’aspetto, al suo grande amore.
Nonostante il suo lutto perenne, Star Lord rimane sempre il leader dei Guardiani della Galassia, che devono riunirsi nuovamente per contrastare una nuova minaccia. Il potentissimo Adam Warlock (Will Poulter) del popolo dorato dei Sovereign, è stato inviato da un nemico ancora più grande a distruggere l’avamposto dei Guardiani.
L’equilibrio perfetto
Lo script di Guardiani della Galassia Vol.3 ruota attorno a personaggi pienamente introdotti allo spettatore nelle pellicole precedenti. Emergono i sentimenti più profondi e si approfondiscono le vicende della vita che li hanno plasmati. Stavolta ad avere bisogno di aiuto è uno dei membri della brigata, Rocket (Bradley Cooper), il procione senza peli sulla lingua protagonista delle azioni più avventurose dei Guardiani.
Il focus è tutto sul drammatico passato di Rocket, rivissuto attraverso flashback inseriti in punti strategici del montaggio. Sono il fulcro della costruzione del personaggio dell’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), un villain egocentrico e spietato. In aiuto dell’amico, e successivamente per perseguire uno scopo più alto, Star Lord, Nebula (Karen Gillan), Drax (Dave Bautista), Mantis (Pom Klementieff), Groot (Vin Diesel) e Gamora dovranno affrontare una flotta nemica e prendere decisioni che si ripercuoteranno inevitabilmente sul proprio futuro.
James Gunn scrive e confeziona Guardiani della Galassia Vol.3 come un lavoro capace di gestire con grande equilibrio le potenzialità del genere cinecomic. Non manca l’elemento giocoso, perfetto per farne un contenuto per famiglie, ma vengono sfruttate con esperienza anche le coloriture drammaturgiche più adatte a creare empatia con un pubblico adulto. In questo il regista dimostra di aver compreso appieno la lezione del fumetto supereroistico.
Personaggi poco influenti
L’unico personaggio a venire in parte trascurato è Groot, per cui sarebbe stato interessante vedere la nascita dell’amicizia con Rocket, in un film che fa dell’amicizia il suo punto di forza. Ma la vera delusione, unica grande pecca di Guardiani della Galassia Vol. 3, è la gestione di Adam Warlock. Il ruolo di Adam è del tutto ininfluente ai fini del racconto.
La sua presenza sembrerebbe per lo più imposta dall’apparizione nel post-credit del secondo film, piuttosto che il frutto di una vera esigenza narrativa. Un peccato per un personaggio dal potenziale enorme, ma tratteggiato semplicemente come un bambino dotato di superpoteri. Negli istanti finali cerca di ritagliarsi un ruolo di primo piano, ma un’unica scena non è sufficiente per riscattare un’occasione mancata.
Conclusioni
Con Guardiani della Galassia Vol. 3 Gunn si approccia con la consapevolezza di chi ha il coraggio di snaturare in parte la spensieratezza a favore dell’intensità, riuscendoci benissimo. È meno frenetico e molto più sentito di tanti altri capitoli di un MCU sempre più affannato e ripetitivo.
Questo nostalgico capitolo conclusivo è il miglior commiato che Gunn potesse firmare dalla sua “creatura” in casa Marvel.