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Goodnight Mommy – Recensione

È disponibile da venerdì 16 settembre su Amazon Prime il film Goodnight Mommy. Si tratta del remake dell’omonima pellicola austriaca del 2014, il cui titolo originale era Ich seh, Ich seh (letteralmente Io vedo, Io vedo).

Diretto da Matt Sobel e scritto da Kyle Warren, prodotto da Amazon Studio, Playtime e Animal Kingdom, si attiene fedelmente alla narrazione originaria, senza discostarsene e senza alcuna nuova aggiunta in grado di consentire un termine di paragone effettivo.

Si tratta di un thriller psicologico con elementi horror. In novantuno minuti riesce ad attirare l’attenzione dello spettatore per la crudezza e la spettacolarità di alcune scene; per certi versi, al limite del macabro.
La mamma alla quale fa riferimento il titolo è interpretata dalla bellissima Naomi Watts, al suo settimo remake o, comunque, adattamento di un film già esistente.

Trama

L’incipit del film si caratterizza per la ripresa amatoriale, attraverso un cellulare che un uomo fa della propria moglie, mentre canta con i loro figli gemelli (magistralmente interpretati da Cameron e Nicholas Crovetti, noti soprattutto per l’interpretazione di Big Little Lies della HBO). You are my sunshines, my only sunshines, al plurale, contrariamente al testo originale del brano, declinato al singolare.

La narrazione si interrompe bruscamente per poi riprendere mentre i due gemelli, Elias e Lukas sono in macchina con il padre. È passato qualche tempo dalla ripresa iniziale con il telefono. I gemelli sono cresciuti e, nel frattempo, i genitori si sono separati. Infatti quando arrivano a casa della madre, il padre li lascia fuori casa perché non in buoni rapporti con la ex partner.

La donna non solo non esce sull’uscio ad accogliere i ragazzi, ma questi ultimi sono costretti a cercarla per tutta la casa, perché al loro richiamo non risponde.
Quando, tuttavia, se la ritrovano davanti, subiscono un duro colpo. Si presenta con la testa completamente fasciata e alla domanda del cosa fosse accaduto in loro assenza, la donna risponde freddamente che ha la testa fasciata “per un intervento chirurgico che ho fatto per avere un nuovo inizio”.

Oltre a questa stranezza, ne vengono fuori altre.
La madre ora fuma, sembra molto meno affettuosa del solito, e impone strane regole. Ad esempio, di tenere chiuse tende e persiane e di non entrare nel fienile.

Prima la maschera protettiva, poi il cambiamento delle sue fattezze, non convincono i bambini, che iniziano una surreale (all’inizio) e poi via via sempre più serrata caccia per sapere dov’è la loro vera madre. Lukas, infatti, sospetta che non sia la loro madre e convince Elias a chiamare aiuto. Ma la donna distrugge il telefono nel tritarifiuti.

Quando Elias la accuserà di non essere la loro mamma, lei lo schiaffeggerà e lo costringerà a fare una doccia fredda. Le risposte alle tante domande dei gemelli non saranno assolutamente quelle che ci si aspetta, portando lo spettatore in territori cinematografici tanto inattesi quanto eccitanti.

Considerazioni

Il dato innegabile che emerge dalla visione del film, è la bravura di Naomi Watts.
La talentuosa attrice risulta davvero originale nel rendere il suo personaggio inquietante ed isterico, oltre che molto tormentato. Riesce a gestire emozioni contrastanti, facendolo in modo impeccabile.

Infine, bisogna sottolineare alcune scelte di regia e di fotografia, che regalano allo spettatore sequenze visivamente ben riuscite. Sono stati in grado di valorizzare gli elementi in gioco, come l’unica ambientazione, o oggetti, come l’inquietante maschera chirurgica indossata da Naomi Watts.

In conclusione, si può dire di aver assistito nuovamente ad un evitabile e inutile remake americano di un thriller/horror europeo, che non aveva bisogno di rifacimenti o nuove versioni. Soprattutto laddove appare evidente che nessuna novità è stata aggiunta alla pellicola originale. Per certi versi, possiamo affermare che ne è stato banalizzato il contenuto e che è, senz’altro, fallito il tentativo di costruire un atmosfera perenne di paura, inquietudine e oppressione.

Chi è Naomi Watts?

Attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica, classe 1968.


Nel 2004 riceve la candidatura come migliore attrice protagonista per 21 Grammi- il peso dell’anima e, nuovamente, nel 2013 per il film The Impossible.

Ottiene la fama a livello internazionale grazie, principalmente, a due film: Mulholland Drive (2001) e l’horror The Ring (2002).

Nel corso della sua carriera, la Watts recita diretta da:

Incontra nuovamente David Lynch nel corto “Rabbits” (2002), nel film “Inland Empire” (2009) e nella terza stagione della serie tv “Twin Peaks” (2017). Con Iñárritu, invece, recita nel film premio Oscar “Birdman” (2014).

Nel 2013, magistrale è la sua interpretazione di Diana Spencer nel biopic “Diana – La storia segreta di Lady D”, per la quale riceve anche la nomination ai Razzie Awards.

Per Netflix, nel 2017, è protagonista della miniserie tv “Gypsy”.


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