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Black Knight – Una distopia banale e poco emozionante

La nuovissima serie sudcoreana ambientata in un futuro distopico

 

Dopo i numerosi k-drama approdati su Netflix negli ultimi due anni, l’onda coreana non ha nessuna intenzione di fermarsi, regalando produzioni differenti rispetto a serie tv statunitensi.

È il caso di Black Knight, la nuova serie coreana che miscela il distopico con l’ambientalismo.
Un incipit – tratto dal manga di Lee Yoon-gyun, Delivery Knight – che sulla carta è classico, ma che avrebbe potuto rivelarsi interessante, se la serie avesse preso una piega più originale piuttosto che una narrazione molto (troppo) classica.

Trama

La terra è stata massacrata dall’inquinamento, e solo l’1% della popolazione è riuscito a sopravvivere.
I pochi superstiti sono costretti a restare al chiuso, e se si avventurano all’esterno devono necessariamente indossare maschere anti-gas per evitare di respirare veleno.

Per poter sopravvivere, gli ultimi uomini della terra hanno bisogno dei cosiddetti “cavalieri delle consegne“.  e Tra loro c’è il leggendario 5-8, un uomo dalle incredibili capacità di combattimento. Quando un uomo rifugiato che sogna di essere uno dei cavalieri incontrerà Sa-wol, la sua vita cambierà per sempre.

Visivamente è ben curato

Le scene action e di combattimento sono ben realizzate, gli inseguimenti tra gli autoveicoli (un po’ alla Mad Max: Fury Road) sono piuttosto notevoli. La parte tecnica è molto curata, e gli effetti speciali e il CGI risultano assolutamente appaganti.

La colonna sonora appare adeguata e giustamente incalzante nelle molte scene ad alto tasso adrenalinico e fortemente drammatiche.

Una cosa che stona un po’ è l’aspetto estremamente sempre ben curato di 5-8 in un contesto così estremo…

Sceneggiatura banale e infantile…

La narrazione in Black Knight a volte tende a debordare verso altre strade, cercando di inserire ulteriori trame secondarie, forse troppe, in un breve periodo di esecuzione. Alcune componenti risultano confuse, sottosviluppate o semplicemente inutili. Fortunatamente la teoria del complotto e il piano di trasferimento dei rifugiati mantiene il tessuto narrativo sufficientemente interessante, anche se l’insieme della sceneggiatura si può definire mediocre e, a tratti, infantile.

Black Knight ha il grande difetto di non riuscire mai ad uscire dai binari, e finisce per raccontare una storia che non decolla mai veramente.
Dall’inizio alla fine, la serie segue una struttura nota a tutti in ogni particolare, senza molta creatività e senza nessun guizzo narrativo degno di nota. Il risultato è una serie piatta possibile da ricostruire passo passo senza troppa fatica e senza sbagliare di molto.

Gli elementi e i tropi narrativi non sono solamente classici, ma sono visti e rivisti in ogni salsa di ogni nazionalità facendo così perdere l’attrattiva verso una serie che non ha nulla da raccontare fino dall’inizio.

Conclusioni

A livello di scrittura, Black Knight è decisamente acerba.
È troppo banale nella storia e troppo eccessiva per alcuni effetti visivi. Il difetto più grande però, quello che rovina una visione che poteva essere comunque piacevole e senza troppe pretese, è il modo in cui tratta lo spettatore che non viene solo condotto passo dopo passo nel cuore di una storia che tarda a ingranare, ma non lascia nessun sottotesto, nessuna teoria o caratteristica che, se lasciata in penombra, sarebbe risultata interessante.

La serie si prende molto tempo per spiegare qualsiasi cosa, parlando invece che mostrando andando così a rovinare il linguaggio cinematografico. Il bianco e il nero sono netti, i cattivi sono i ricchi che si incontrano in una sala che precipita nel vuoto mentre attorno a loro schermi che osservano la popolazione proiettano i volti delle persone che attendono che il nuovo progetto per una città più pulita sia pronto, al contrario i poveri sono buoni e ingenui a cui sono affidate delle non necessarie linee comiche che rendono il risultato ancora più confuso.


Dario Esposito

In arte Mr.Zero, sono un autore e sceneggiatore appassionato di scrittura creativa. Amo il cinema e tutto ciò che è Nerd, in particolar modo il genere fantasy, i fumetti e i giochi di ruolo.

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