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Enola Holmes 2 – Recensione

Enola Holmes 2 è il secondo film sulle avventure della giovane detective Enola Holmes, sorella minore di Sherlock Holmes, che comincia a seguire le orme del fratello.

Il film, diretto da Harry Bradbeer e sceneggiato da Jack Thorne, è tratto dalla serie di romanzi dell’autrice Nancy Springer. É uscito su Netflix il 4 novembre.

Enola Holmes – Trama del primo film

Enola Holmes (interpretata dalla bravissima Millie Bobbie Brown), è la sorella minore del famoso detective Sherlock Holmes. Ragazza ribelle e molto astuta, è cresciuta da sola con la madre (la mitica Helena Bonham Carter), che le ha insegnato a combattere e a sfruttare al massimo la sua intelligenza.

Quando Enola compie 16 anni, si ritrova improvvisamente da sola. La madre, infatti, è scomparsa senza lasciare traccia, lasciandola alle cure dell’altro fratello Mycroft (Sam Claflin). Questi decide di spedire Enola in un istituto per giovani fanciulle, in quanto ritiene il suo comportamento ribelle inopportuno per la sua età.

Enola non ha alcun intenzione di farsi rinchiudere, così decide di scappare per cercare la madre.
Durante il suo viaggio incappa nel giovane marchese Tewkesbury (Louis Partridge), in fuga in quanto qualcuno sta cercando di ucciderlo. Enola, incuriosita, comincerà ad indagare per scoprire chi vuole morto il giovane ragazzo. Durante il loro periodo insieme, la ragazza comincerà a provare qualcosa per Tewkesbury.

 

Enola Holmes 2 – Trama del secondo film

Enola, dopo gli eventi del primo film, decide di aprire un’agenzia investigativa, per diventare una detective proprio come il fratello Sherlock. Un’impresa assai difficile in quanto, essendo ancora una ragazzina, non ispira fiducia nei suoi potenziali clienti. Molto spesso, vedendo il suo cognome, chiedevano di poter affidare il caso al ben più noto fratello.

La ragazza comincia a rassegnarsi e, consapevole della sua difficile posizione, decide di chiudere definitivamente l’agenzia. Le cose cambiano drasticamente quando, un giorno, entra nel suo studio Bessie, una giovane fiammiferaia, che le chiede di ritrovare la sorella scomparsa Sarah.

Enola accetta il caso, cominciando le sue ricerche nella fabbrica di fiammiferi dove entrambe le sorelle lavoravano. Le indagini la porteranno ad incrociare la strada con Sherlock, alle prese con un caso assai complesso ed un astuto avversario.

Considerazioni

Tema centrale della serie è il rapporto tra le donne e la società dell’epoca.
Le donne avevano ancora un ruolo marginale, non potendo né votare né occuparsi di questioni politiche, venendo relegate ai margini della società. Ci viene presentato uno dei primi movimenti femministi, responsabile del famoso sciopero delle fiammiferaie avvenuto del 1888. Inoltre, viene inserito anche un personaggio realmente esistito: l’attivista Sarah Chapman. Qui, la vediamo nascondersi dopo il furto di importanti documenti che testimoniavano le precarie condizioni delle donne in fabbrica.

Altra figura femminile di rilievo è la protagonista Enola Holmes.
Fa di tutto per crearsi un nome in una società così incentrata sulla figura dell’uomo, tentando di uscire dall’ombra dell’amato fratello. Percorre la difficile strada del detective con forza, determinazione ed intelligenza, mostrando tutto il suo talento di investigatrice. I suoi sforzi verranno ripagati, tanto che Sherlock le chiede di lavorare insieme aprendo la loro agenzia: Holmes & Holmes. Tuttavia rifiuterà, in quanto vuole farsi accettare dalla società per quello che è, una donna indipendente.

Ho apprezzato molto il fatto che la mente dietro il caso dei fratelli Holmes, sia una donna. Fredda e calcolatrice, è riuscita ad architettare un piano talmente complicato, da mettere in difficoltà persino il più grande detective del mondo.

Inoltre, mi è piaciuto molto il rapporto che Sherlock ed Enola instaurano, e di come riescano a collaborare nonostante le difficoltà iniziali. Enola, per ringraziarlo ed aiutarlo nei rapporti sociali, gli presenterà quello che sarà il suo migliore amico in assoluto: il dottor Watson.

Come nel precedente film, Enola continua a rompere la quarta parete, raccontando al pubblico tutto quello che sta accadendo. É un elemento che apprezzo tanto, in quanto tende a coinvolgere meglio lo spettatore, portandolo a conoscere i suoi pensieri ed emozioni. Rende molto più piacevole la visione.

Le scene di azione sono tante e ben realizzate, abbiamo tantissimi colpi di scena ed il lato investigativo della vicenda è molto ben curato.
Come sfondo alla storia, vediamo anche l’amore che sboccia tra Enola e il giovane Tewkesbury, ora diventato un politico.

Il cast è eccezionale.
Millie Bobbie Brown, Helena Bonham Carter e Henry Cavill  sono perfetti nei loro ruoli, dando vita a  personaggi esuberanti ed esilaranti. Mi è dispiaciuto, però, non aver rivisto Sam Claflin nel ruolo di Mycroft Holmes.

Consiglio questo film a tutti coloro che amano le investigazioni, i gialli e che hanno amato il primo film su Enola Holmes.


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