Violenza e aggressività:
Il bullismo è un atto di emarginazione, di denigrazione perpetrato ai danni della vittima. Il bullo è un soggetto (spesso un ragazzino) che commette queste azioni nei confronti di un suo coetaneo, molte volte un suo compagno di classe.
La persona bullizzata è invece molto spesso riservata, timida e indifesa.
Il bullo tende non solo ad emarginare, ma anche a deridere e ad usare la violenza fisica.
A prima vista può sembrare che solo la vittima abbia bisogno di aiuto, ma anche il bullo necessita di attenzioni.
Spesso agisce per essere osservato o perché riceve poco affetto all’interno della famiglia… Non dimentichiamo che se il bullo offende il prossimo, significa che anche lui in qualche modo sta soffrendo dentro di sé, ha bisogno di cure e amore.
Lo stato d’animo che scatena nella sua vittima può avere ripercussioni sulla vita scolastica, sociale e sul futuro del soggetto bullizzato. Allo stesso modo, anche il bullo può avere scarso rendimento scolastico, problemi con gli altri coetanei e successivamente con la vita affettiva e sociale.
Per questo motivo è necessario intervenire per aiutare entrambi.
Il cyber bullismo:
A differenza del bullismo, il cyber bullismo è un atto di emarginazione e di violenza psicologica (non fisica) che si scatena tramite gli strumenti informatici. Possono essere adoperati messaggi, video, posta elettronica, social come facebook e telegram. Il bullo si sente maggiormente al centro dell’attenzione. Il rischio che si corre è che possa diffondere video e foto della vittima per schernirla e denigrarla.
In tal modo, il suo pubblico diventa sempre più ampio, perché può raggiungere qualsiasi spettatore nel mondo, oltrepassando le barriere architettoniche tramite internet.
Gli interventi:
Si può intervenire attraverso la cooperazione di genitori, insegnanti, educatori, operatori sociali, psicologi e forze dell’ordine.
Le strategie migliori sono le seguenti:
- Se si notano certi comportamenti sospetti, i coetanei della vittima non devono isolarla. Devono aiutarla ad affrontare il bullo e le proprie paure.
- Intervenire nel contesto in cui si verificano i fatti. Anche il bullo deve essere ascoltato per capire i motivi che hanno scatenato il suo gesto.
- La vittima deve parlare con la famiglia, con gli insegnanti e con gli amici più intimi.
- Parlare della tematica riguardante il bullismo durante la lezione scolastica.
- Organizzare corsi (anche extrascolastici) grazie all’aiuto dei comparti di polizia per spiegare ai ragazzi come potersi difendere senza fare del male al prossimo.
- Spiegare alla vittima quali frasi può adoperare per potersi difendere e spiazzare il suo aggressore.
- Il bullo non è sempre coraggioso da riuscire a ripetere quello che ha detto. Per cui gli si può chiedere di ripetere le esatte parole che ha usato per offendere, mettendolo così alla prova.
Si tratta di consigli, in quanto non sono una psicologa.
In questo articolo ho esposto alcuni punti chiave su cui poter intervenire, perché si tratta di un dovere morale a cui nessuno dovrebbe sottrarsi.






Purtroppo è un tema ancora molto attuale… Articolo interessante che può essere anche d’aiuto 👍
Grazie per il commento!
bisogna diffondere nelle scuole questi concetti cosicchè i ragazzi non si sentano soli
speriamo che un giorno non esista piu
La mia generazione ha iniziato ad utilizzare la rete e i social “navigando a vista”.
Non avevamo consapevolezza del suo potenziale e potere; per lo meno, non lo avevano la maggior parte di noi.
Allo stato attuale, però, dovremmo renderci conto che l’educazione per l’utilizzo corretto è doverosa per i nostri figli.
Conoscerli e padroneggiare questi strumenti, li renderebbe meno esposti a pericoli; anche dai bulli mediatici.
Episodi troppo frequenti ultimamente
Questo problema è una piaga attuale della società