Freccia è la seconda, incredibile traccia del nuovo album di Rancore “Xenoverso“. Ecco il testo della canzone, accompagnato da un’approfondita analisi.
Il testo
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
Illuminati
da raggi dorati sopra le braci
in punta di piedi come i guerrieri
più grande è un cuore
più grandi i segreti di ieri
distinguiamo
tappeti volanti
da venti che fanno volare i tappeti
e sogniamo di essere un giorno violenti
almeno quanto i poeti
Ora è il momento che mangi i frutti
questo è il più antico dei grandi furti
se il più cattivo sta tra i più furbi
tu lo sai ci guadagna anche se lo insulti
tu, abbi fede che tanto i tuoi limiti
uno per uno li infrangi tutti
devi proteggere la tua spiaggia, fermo, in piedi sui frangiflutti
Guarderò la diretta, quella di un lutto
ora che mi gira la testa come in un loop
siamo solo stupidi guarda vendono dubbi
senza scrupoli basta che hanno lo scoop
resta che ognuno di noi è nudo di tutto
santi che tengono calmo il lupo di Gubbio
sono stupido voglio un gruppo di studio
e sputo perché è uno stupro di gruppo
Il mare è mosso, è come me, visto che cambio
il cielo è rosso, io so perché, visto che sanguino
è una tempesta, davanti a noi, che sta arrivando
io non ho altro, tendo il mio arco
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
è una freccia
vola nel bosco
e non esiste nemmeno un ostacolo adesso
che possa fermare il suo corso
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
è una freccia
vola nel bosco
gira leggenda che l’abbia lanciata un bambino
provando ad uccidere un mostro
Baci vietati dentro le favole
frecce di Amazzoni sulle scatole
tracce di sangue dentro le fragole
campi di grano con sotto trappole
c’è un uragano dentro al megafono
mille colori nel mio semaforo
cose che compri solo guardandole
e bombe nel cuore di queste bambole
La mia speranza era solida
ed ora si scioglie tra paranoie liquide
frasi poetiche nei tatuaggi
scritte lungo la linea dell’inguine
vedo che un uomo chiede elemosina,
lascio monete ma non so distinguere
quando gli porta vantaggi
e quando è lo schiavo di un’associazione a delinquere, ma
prima che ti impicchi li devi uccidere
altro che ai loro comodi
ora fanno i forti poi fanno i ricchi
poi fanno video ai soldi, come i poveri
su terreni già morti contano chicchi
di riso, vedi che la fame non fa scioperi
ora vedi un pubblico di merda
niente mente aperta mentre tu fai Stand-up Comedy!
Il mare è mosso, è come me, visto che cambio
il cielo è rosso, io so perché, visto che sanguino
è una tempesta, davanti a noi, che sta arrivando
io non ho altro, tendo il mio arco
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
è una freccia
vola nel bosco
e non esiste nemmeno un ostacolo adesso
che possa fermare il suo corso
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
è una freccia
vola nel bosco
gira leggenda che l’abbia lanciata un bambino
provando ad uccidere un mostro
No, no, no,
non è il mio posto
no, no, no,
non è il mio posto
no, no, no,
non è il mio posto
no, no, no,
non muore il mostro
Le parole di Rancore
Fondamentalmente ‘sta freccia è l’inquietudine che credo tutti noi proviamo, che abbiamo sempre provato e che oggi in realtà proviamo ancora di più, perché viviamo in una realtà che è completamente incastrata nel presente. […] In quest’era uno vive questa continua perdita di terreno sotto i piedi, quest’ansia che lo rincorre, questa efficienza che si mangia l’efficacia; racconto quello che viviamo, come se facessi una passeggiata nella metropoli e la metropoli diventasse un bosco e io iniziassi a correre e diventassi una freccia: la freccia è l’anima della persona che cerca di correre in questa società, coi palazzi che le fanno buio-luce-buio-luce.
-Rancore, nell’intervista rilasciata agli Arcade Boyz
L’analisi
Freccia è una canzone difficile da analizzare. È complessa, multiforme, in grado di sorprenderti ogni volta che la riascolti. È insomma la perfetta rappresentazione di quello che, secondo Rancore, dovrebbe essere una canzone: un percorso che esplora diversi aspetti della realtà (conosciuta o non) e offre nuovi punti di vista su ciò che viviamo.
Nello specifico, questa canzone è costruita mettendo in fila tutta una serie di immagini che si susseguono velocemente una dopo l’altra. Quasi fossero viste di sfuggita da una freccia, che percorre velocemente le vie cittadine. Attraverso questa visuale inedita otteniamo una prospettiva particolare sulla realtà che permette, da un lato, di notare l’assurdità di alcuni elementi che diamo per scontati e, dall’altro, di creare associazioni inedite tra oggetti e fatti apparentemente molto distanti tra loro.
I mille significati di una freccia
La freccia, che dà anche il nome alla canzone, è il simbolo cardine attorno a cui gira tutto il testo.
È nominata soprattutto all’interno del ritornello, ma, come già detto in precedenza, ha in realtà una forte influenza prospettica anche sulle strofe. È quindi, allo stesso tempo, l’elemento più enigmatico all’interno del testo e la chiave interpretativa che permette di comprendere la caotica successione di immagini da cui sono composte le due strofe. Le due sezioni di cui si compone il testo, apparentemente scollegate, vengono così indissolubilmente connesse e rese indispensabili l’una per l’interpretazione dell’altra.
Ritornello
Differentemente rispetto alle altre canzoni di Rancore, il ritornello, o almeno la parte centrale di esso, è la prima cosa che l’autore ci presenta del testo. Questo ci fa comprendere quanto questo sia importante per la comprensione della canzone. Rancore, infatti, sa già che l’ascoltatore potrebbe trovarsi molto confuso di fronte alla serie di immagini presenti all’interno delle strofe. Così, in uno slancio di inconsueta magnanimità nei confronti del fruitore, inserisce, sin da subito, degli elementi che possano aiutare a comprendere quello che verrà. Chiarisce, dunque, che quella di fronte a cui ci troveremo è “una freccia, che passa dal buio, dal buio alla luce“, all’interno di una versione più breve di quello che sarà il ritornello.
Il ritornello è suddiviso in tre sezioni: una parte introduttiva, una centrale e una conclusiva. Quella introduttiva e quella conclusiva, non inserite all’inizio della canzone, sono fondamentali per comprendere il significato della sezione centrale.
La parte introduttiva
Il mare è mosso, è come me, visto che cambio
il cielo è rosso, io so perché, visto che sanguino
è una tempesta, davanti a noi, che sta arrivando
io non ho altro, tendo il mio arco
La parte introduttiva ha due utilità. Da un lato introduce la connessione uomo-natura, mettendo in relazione i fenomeni naturali con il corpo e la mente umana. Tale legame vuole suggerire la natura simbolica di quanto rappresentato nel ritornello: la tempesta qui rappresentata è innanzitutto una tempesta interiore, descritta utilizzando i fenomeni naturali. Questa connessione attinge forse da uno dei precetti fondamentali dell’ermetismo (antica corrente filosofica basata sulle massime del leggendario Ermete Trismegisto):
Come sopra – così sotto, come sotto – così sopra. Come dentro – così fuori, come fuori – così dentro. Come nel grande – così nel piccolo.
(Ermete Trismegisto, Terza legge universale)
D’altra parte, questa prima sezione vuole anche far comprendere quanto siano limitate e deboli le armi umane rispetto all’immensità della minaccia incombente: di fronte alla tempesta che avanza, l’uomo non può fare altro che tendere l’arco e scagliare la sua misera freccia, sperando di poter colpire qualsiasi cosa si stia scagliando contro di lui. Ma, purtroppo, già prima della continuazione e della conclusione della canzone sappiamo già che, molto probabilmente, il tentativo umano fallirà, perché come dice Lovecraft:
Che cosa ne sappiamo del mondo e dell’universo intorno a noi? I mezzi di cui disponiamo per ricevere le impressioni sono assurdamente scarsi, e le nostre cognizioni in merito agli oggetti che ci circondano, infinitamente ristrette.
Vediamo le cose come ci è consueto vederle, e ignoriamo del tutto quale sia la loro natura assoluta. Con cinque deboli sensi pretendiamo di conoscere un cosmo sconfinatamente complesso.(H.P. Lovecraft, Da altrove, traduzione di Franco Romanini)
Viene definito, in questo modo, il complesso contesto in cui si trova l’uomo, nel momento in cui scocca la freccia: un ampio scenario naturale, nel quale esso si sente sia parte integrante, sia organismo estraneo sotto minaccia di una misteriosa tempesta. In questa strana e difficile situazione, la freccia (arma da lui stesso fabbricata e quindi anche rappresentazione dell’ingegno umano che plasma la natura a proprio vantaggio) è la sua unica arma per cercare di difendersi e lui non può fare altro che tendere l’arco e scoccare.
La parte centrale
Questa è una freccia
vola nel bosco
passa dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luce
dal buio alla luceè una freccia
vola nel bosco
e non esiste nemmeno un ostacolo adesso
che possa fermare il suo corso
La parte centrale descrive il percorso della freccia: attraversando gli alberi di una foresta, passa continuamente dal buio alla luce senza fermarsi mai.
Come detto dallo stesso Rancore, essa, tra i molteplici significati che le si possono attribuire, rappresenta soprattutto l’inquietudine e la mutevolezza che caratterizzano la vita umana. L’uomo, infatti, vive tutta la sua vita senza potersi mai realmente fermare e continuamente sballottato da una situazione positiva a una negativa e viceversa, senza sapere mai dove e quando si concluderà il suo percorso.
La parte conclusiva
è una freccia
vola nel bosco
gira leggenda che l’abbia lanciata un bambino
provando ad uccidere un mostro
Questa parte conclusiva offre un fondamentale dettaglio sull’individuo che ha lanciato la freccia. Essa è stata scagliata da un bambino, nel disperato tentativo di uccidere un mostro. L’uomo, dunque, inizia il suo percorso sin da piccolo e, spaventato da un orrore che si affaccia ai suoi occhi già in tenera età, comincia già da allora a combattere l’ignoto.
Strofe
Le tre strofe sono ambientate in uno scenario molto diverso dal ritornello. Prima nel contesto dell’intera storia umana e, in seguito, tra le vie di una città contemporanea.
Dal mio punto di vista, la scena del bambino che scaglia la freccia rappresenta dunque una sorta di paradigma senza tempo della vita umana, mentre le strofe sono la declinazione di questo paradigma all’interno della realtà storica.
Detto questo, cerchiamo di descrivere le tre strofe più nello specifico.
Prima strofa
Illuminati
da raggi dorati sopra le braci
in punta di piedi come i guerrieri
più grande è un cuore
più grandi i segreti di ieridistinguiamo
tappeti volanti
da venti che fanno volare i tappeti
e sogniamo di essere un giorno violenti
almeno quanto i poetiOra è il momento che mangi i frutti
questo è il più antico dei grandi furti
se il più cattivo sta tra i più furbi
tu lo sai ci guadagna anche se lo insultitu, abbi fede che tanto i tuoi limiti
uno per uno li infrangi tutti
devi proteggere la tua spiaggia, fermo, in piedi sui frangifluttiGuarderò la diretta, quella di un lutto
ora che mi gira la testa come in un loop
siamo solo stupidi guarda vendono dubbi
senza scrupoli basta che hanno lo scoopresta che ognuno di noi è nudo di tutto
santi che tengono calmo il lupo di Gubbio
sono stupido voglio un gruppo di studio
e sputo perché è uno stupro di gruppo
Questa prima strofa mette in evidenza, già con i primi due versi “Illuminati/da raggi dorati“, qualcosa che si ripeterà, anche se in maniera diversa, nella seconda strofa: la rappresentazione dell’alternanza di fatti positivi e negativi, ricalcando il percorso “dal buio alla luce” proprio della freccia. Tuttavia, in questa strofa, Rancore non si limita a parlare della contemporaneità, ma vuole dimostrare che il paradigma della freccia può essere esteso all’intera storia umana. Così alterna continuamente momenti storici e fatti contemporanei, mescolandoli sapientemente anche attraverso giochi di parole e metafore, come possiamo vedere, per esempio, nei seguenti tre versi:
tu, abbi fede che tanto i tuoi limiti
uno per uno li infrangi tutti
devi proteggere la tua spiaggia, fermo, in piedi sui frangiflutti
In questo caso, a un’esortazione che potrebbe valere per ogni epoca umana (ma forse valida soprattutto per l’essere umano contemporaneo, sempre spaventato dalla vita) segue una metafora nella quale l’uomo moderno viene identificato con un uomo primitivo che cerca di proteggere il suo territorio utilizzando solamente il suo corpo.
Seconda strofa
Baci vietati dentro le favole
frecce di Amazzoni sulle scatole
tracce di sangue dentro le fragole
campi di grano con sotto trappolec’è un uragano dentro al megafono
mille colori nel mio semaforo
cose che compri solo guardandole
e bombe nel cuore di queste bamboleLa mia speranza era solida
ed ora si scioglie tra paranoie liquide
frasi poetiche nei tatuaggi
scritte lungo la linea dell’inguinevedo che un uomo chiede elemosina,
lascio monete ma non so distinguere
quando gli porta vantaggi
e quando è lo schiavo di un’associazione a delinquere, ma
prima che ti impicchi li devi ucciderealtro che ai loro comodi
ora fanno i forti poi fanno i ricchi
poi fanno video ai soldi, come i poveri
su terreni già morti contano chicchidi riso, vedi che la fame non fa scioperi
ora vedi un pubblico di merda
niente mente aperta mentre tu fai Stand-up Comedy!
La seconda strofa è invece molto più concentrata sulla contemporaneità.
Rancore percorre come una freccia le strade affollate di un’affollata metropoli, evidenziando le contraddizioni presenti nella società contemporanea, in cui luce e ombra si mescolano continuamente. Infatti, differentemente rispetto alla strofa precedente, è molto più difficile distinguere i momenti positivi da quelli negativi, così come dimostrano i versi centrali della strofa:
vedo che un uomo chiede elemosina,
lascio monete ma non so distinguere
quando gli porta vantaggi
e quando è lo schiavo di un’associazione a delinquere […]
L’uomo contemporaneo compie anche azioni positive, ma fatica a distinguerle da quelle negative. Nella contemporaneità tutto è più complesso e confuso. Non c’è separazione netta tra luce e ombre, e ogni cosa si mescola continuamente l’una con l’altra, in un’eterna alternanza di fatti e oggetti, che rende l’uomo contemporaneo come perso in un mare caotico.
Strofa conclusiva
No, no, no,
non è il mio posto
no, no, no,
non è il mio postono, no, no,
non è il mio posto
no, no, no,
non muore il mostro
La breve strofa conclusiva ci conferma l’inevitabile conclusione della vicenda umana raccontata nel ritornello, combinandola con quanto narrato all’interno delle strofe ed esplicitando la connessione tra le due parti. La ripetizione del no esprime il sentimento di ingiustizia provato dall’uomo, nel momento in cui si accorge di due fatti. Capisce infatti di non essere in grado di trovare un proprio posto all’interno del mondo e, contemporaneamente, si rende conto non poter colpire il mostro che ha cercato di uccidere sin da piccolo. E così si lamenta e si dimena, come il bambino che è, cercando continuamente di negare una realtà che non può in nessun modo combattere, né cambiare.
Una freccia diretta verso dove?
Come già sa chi ha letto la mia recensione di Xenoverso o, più semplicemente, conosce e ha ascoltato l’album, le canzoni presenti al suo interno sono delle lettere recapitate dal Cronosurfista Rancore attraverso lo Xenoverso. Quindi, anche Freccia andrebbe considerata e trattata come tale. Da ciò ne conseguono diverse domande: in che senso questa è una lettera? A chi è diretta? Chi l’ha inviata? Qual è il suo contenuto? Cerchiamo di rispondere a ciascuna di queste domande.
In che senso questa è una lettera?
La freccia non è solamente un’arma, ma in passato è stata anche utilizzata per recapitare messaggi. Inoltre, se prendiamo in considerazione tutti i significati secondari finora attribuiti ad essa (ingegno umano, inquietudine, dinamicità etc.), possiamo interpretare il resto del testo come una diretta emanazione dei significati già impliciti all’interno del simbolo della freccia. In questo senso, il messaggio non è tanto il testo che la accompagna, ma la freccia stessa, antica reliquia di uno dei tanti tentativi umani di ferire l’Ineluttabile.
Chi l’ha inviata e a chi è diretta?
Nel testo, ci sono diversi versi in cui le parole sono rivolte a un destinatario:
se il più cattivo sta tra i più furbi
tu lo sai ci guadagna anche se lo insultitu, abbi fede che tanto i tuoi limiti
uno per uno li infrangi tutti
devi proteggere la tua spiaggia, fermo, in piedi sui frangiflutti[…]
su terreni già morti contano chicchi
di riso, vedi che la fame non fa scioperi
ora vedi un pubblico di merda
niente mente aperta mentre tu fai Stand-up Comedy!
Come si può vedere in questi pochi versi, la lettera è dunque evidentemente rivolta da un essere umano a un altro essere umano. In particolare, l’obiettivo del misterioso scrittore sembra essere quello di offrire una prospettiva più ampia sulla vita umana al suo destinatario, offrendogli un punto di vista più simile a quella di un volo d’uccello, o di una freccia, in questo caso.
Qual è il suo contenuto?
Se da un lato la lettera ha sicuramente un risvolto pessimista, visto che viene esplicitato che l’uomo non troverà un suo posto nel mondo, né sarà mai in grado di sconfiggere il mostro, da un altro punto di vista penso che il pezzo non voglia spingere a un atteggiamento arrendevole o nichilista. A dimostrazione di questo, credo si possano riportare alcuni versi della prima strofa e del ritornello:
Illuminati
da raggi dorati sopra le braci
in punta di piedi come i guerrieri[…]
tu, abbi fede che tanto i tuoi limiti
uno per uno li infrangi tutti
devi proteggere la tua spiaggia, fermo, in piedi sui frangiflutti[…]
è una freccia
vola nel bosco
e non esiste nemmeno un ostacolo adesso
che possa fermare il suo corso
L’uomo percorre la sua strada senza sapere bene in che direzione stia andando, ma, nonostante questo, continua con indefessa e instancabile determinazione il suo percorso. Forse si può considerare ignobile il destino umano, vivere una vita intera senza sapere se qualcosa di te sopravvivrà alla morte, ma cos’altro può fare l’uomo se non continuare a vivere? In fondo, nella vita non ci sono solamente momenti negativi, ma anche e soprattutto molti attimi positivi, che è necessario vivere appieno poiché spesso unici e irripetibili. E proprio questo sembra essere il principale ritrovamento di Rancore durante la ricerca portata avanti per scrivere l’album, come ci confessa in Questa cosa che ho scritto mi piace:
Non pensavo che il tramonto avesse venature
Tra le nuvole più chiare e quelle più oscure
Non guardavo dentro il legno, le cromature
Poi nel buio di un castello mi sentivo il re
Non guardavo dentro gli occhi, le creature
Tra le rocce e le piante della natura
Gli animali, gli umani e i riflessi dell’acqua pura
Sopra le mie mani, toccando teRespirare mi sembrava quasi una tortura
Sono certo che in futuro poi ritornerà
Ma adesso voglio respirare bene l’aria che profuma
E provare a raccontare la felicità
È la cosa più difficile nel mio costume
Questo mio costume stretto so che non mi sta
Connessioni con le altre canzoni
È interessante notare come la freccia non compaia solamente all’interno di questa canzone, ma sia un simbolo presente anche in altri due pezzi di “Xenoverso”. Vediamo quali.
- Sangue di Drago, pezzo perduto di “Xenoverso”, nella quale è l’arma con cui un drago trasformato in uomo uccide un uomo trasformato in drago;
Quando il drago si gira nell’aria bloccato da corde
Lui tende l’arco e mira
Lascia la freccia che prende quel cuore di drago stracolmo di ira
Che con un bel soffio di fuoco profondo
Poi cadde nel tonfo più grande del mondo
- Arakno 2100, in cui Arakno, eroe della rivoluzione antisistema, è definito “ultima freccia virtuale” in grado di combattere il grande Telaio che controlla il mondo.
questa è la storia di Arakno
fece una rete su ogni dettaglio,
ultima freccia virtuale dell’arco
dichiarò guerra al grande telaio.
In entrambi i casi la freccia viene utilizzata per abbattere un nemico più grande di chi l’ha scagliata.
Essa, con il suo moto veloce e la sua traiettoria dritta e precisa, rappresenta la determinazione dei due protagonisti, che vogliono a tutti i costi sconfiggere un mostro molto più grande di loro. Ovviamente però la freccia è solamente uno strumento e, in quanto tale, può essere usata sia per il bene che per il male. Così, nei due testi, assume significati completamente opposti, poiché distanti sono i contesti e differenti gli obiettivi a cui gli arcieri stavamo mirando. Perciò, nel primo caso, rappresenta la vittoria dell’antagonista sul protagonista, mentre, nel secondo, simboleggia la sfida al potere costituito.
È inoltre interessante notare come, in entrambi i casi, non siano esseri del tutto umani a lanciare le frecce: Sangue di Drago è un drago trasformato in un uomo da un mago avido di potere; Arakno è un androide creato dagli esseri umani per sconfiggere il sistema.
Entrambi, insomma, sono esseri creati dagli umani per ottenere un determinato obiettivo: loro sanno benissimo qual è il mostro che devono abbattere con la loro freccia, poiché sono nati per quello. Per gli umani, invece, il discorso è diverso: come ci ricorda Rancore in “Freccia”, l’uomo non sa dove andrà a finire la sua freccia. Sa solo che è minacciato da un terribile mostro, ma, allo stesso tempo, non sa dove sia quest’ultimo e quando arriverà. Così può solamente lanciare la sua freccia, non sapendo bene dove questa andrà a finire e sperando in qualche modo di colpire qualcosa, qualsiasi cosa.
Conclusione
Freccia è una canzone incredibilmente ricca di significati e di sfumature.
Io ho cercato di individuare quelle più importanti, evitando però di interpretare i singoli versi. Come ho già scritto nella recensione, parte integrante dell’esperienza di ascolto dei brani di Rancore è anche interpretare i testi e cercare di capire cosa significano per noi stessi, innanzitutto. Il mio obiettivo principale infatti, nello scrivere questa analisi, non era tanto quello di offrire un’interpretazione definitiva della canzone, ma piuttosto quello di far comprendere la bellezza e la complessità dei versi di Rancore. Spero di esserci riuscito.
Fatemi sapere, nei commenti qua sotto, la vostra interpretazione.
Per oggi è tutto,
Al prossimo articolo.
Bella canzone
Date un’occhiata anche agli altri articoli su Xenoverso!
– recensione: https://www.ilguru.org/intrattenimento/musica/xenoverso-di-rancore-la-recensione-del-nuovo-album/?mref=SimoneGambaro
– analisi di X agosto 2048: https://www.ilguru.org/intrattenimento/musica/x-agosto-2048-analisi-del-nuovo-capolavoro-di-rancore/?mref=SimoneGambaro
analisi di Xenoverso: https://www.ilguru.org/intrattenimento/musica/xenoverso-di-rancore-testo-e-analisi-della-title-track/?mref=SimoneGambaro
andrò ad ascoltarla
adoro Rancore
Anch’io!
Spero ti sia piaciuta l’analisi!
molto!fatta davvero bene
Bravissimo
Ottimo articol, grazie
Grazie a te per la lettura!
Ottimo canzone!
Ottima scusami😊
non so chi sia Rancore
molto profondo
l’arte fatta persona