Libri

“La treccia alla francese – French Braid” di Anne Tyler

Recensione

Il nuovo e atteso romanzo di Anne Tyler è “La treccia alla francese” (titolo originale French Braid) edito, come tutte le sue opere, dalla casa editrice Guanda.

L’autrice statunitense, vincitrice del Premio Pulitzer nel 1988 con “Lezioni di respiro“, riesce ancora una volta, attraverso una narrazione ricca di meticolosi dettagli, a far emergere quella crisi di ruoli che si crea inevitabilmente all’interno dei nuclei familiari.
Ogni singolo componente si trova, per un motivo o per un altro, scaraventato in un contesto estraneo, che non sempre sceglie con la consapevolezza richiesta.

La trama

Alla fine degli anni cinquanta, Robin Garrett e sua moglie Mercy organizzano una settimana di vacanza con i tre figli, in una baita sulla riva del lago.

Dalle pagine iniziali dell’opera emerge un quadro familiare tranquillo e ordinario. Tuttavia lascia, ben presto, il posto ad una realtà fortemente compromessa.
Mercy si allontana ogni giorno di più dall’affetto del marito e dei figli, rifugiandosi nella pittura; Robin, conscio del distacco della donna, si dedica totalmente al lavoro all’interno della sua ferramenta; David vive fuori casa per frequentare il college; Lily, sempre più in crisi nel suo ruolo di donna non più libera a causa di una gravidanza indesiderata; Alice, invece, è colei che soffre di più. Ben consapevole che solo la famiglia può proteggerla dal mondo esterno, coccolarla da tutto ciò che di brutto c’è al mondo.

Considerazioni

Il romanzo è incentrato sulla considerazione che la scrittrice fa su come i legami familiari condizionino la nostra vita, le nostre scelte, i nostri comportamenti.
Malessere familiare latente, nuclei divisi la cui esistenza viene sconvolta dall’avvento della pandemia del 2020. Costringendoci a non poter fuggire dalle responsabilità e dagli affetti, ci ha dimostrato che, per quanto si tenti di scappare, i legami familiari lasciano in noi tracce indelebili.
Tracce simili ai capelli intrecciati che, quando vengono sciolti, lasciano l’ondulazione della piega. Quelle onde rappresentano la memoria di quella treccia alla francese che, per sempre, continua a tenerci legati al passato.

Altre opere dell’Autrice


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