
Dopo il grande successo di “Seni e uova“, ritorna in Italia Mieko Kawakami con un libro che pone al centro il tema del bullismo.
Ne apre un dibattito e una riflessione sulla società attuale e le sue numerose contraddizioni.
La sua è una chiara denuncia alla società
Dai genitori, agli insegnanti, e alla loro incapacità di arginare un fenomeno largamente diffuso, che ogni anno causa un numero sostanziale di suicidio di minori.
Attraverso la voce del ragazzino protagonista, l’autrice ci conduce in un mondo in cui la prepotenza e la violenza diventano una normale routine da affrontare giornalmente. E trova il modo di far parlare sia le vittime che i loro carnefici, offrendo diversi punti di vista. Provocando il lettore quando riduce il tutto a un puro “gioco del destino”.
“Perché i nostri compagni di classe ci trattano in quel modo? Per loro, individui incapaci di pensare veramente e privi di immaginazione, noi siamo solo uno sfogo, un diversivo… ma deve esserci un motivo per cui subiamo le loro prepotenze. È come una grande prova: dopo aver sopportato tutto, alla fine ci aspettano un luogo o un evento speciali, qualcosa in cui non ci saremmo mai imbattuti se non avessimo sopportato tutto e resistito fino alla fine.”
È una mera casualità che alcune persone siano nate forti e agiscono da carnefici, e altri siano nate deboli e si ritrovano vittime designate.
Le vittime decidono volontariamente di non ribellarsi, di sottostare a tutte le sevizie e gli abusi e i lori carnefici. Questi, non ostacolati in nessun modo, hanno la libertà e il diritto di fare tutto ciò che viene loro in mente.
“Non ha senso parlare di morale, la morale esiste solo nelle favole. Altro che non fare agli altri ciò non vorresti fosse fatto a te e immedesimarsi nel prossimo, sono tutte cazzate, roba che la gente si è inventata per poter fare ancora di più i cavoli propri. Lo ripeto, è tutta ipocrisia, c’è poco da fare. Ognuno agisce solo in base alla propria convenienza.”
È tutto un gioco di equilibri, ed è qualcosa di non stabilito ma che esiste da sempre e nessuno sembra potersi sottrarre.
La società tutta degli adulti ne è colpevole
Gli adulti sono stati a loro volta vittime e carnefici e quindi conoscono bene i meccanismi che ruotano dentro le scuole e nei contesti adolescenziali.
Ma si fa troppo poco o nulla, per contrastare realmente questo fenomeno. In una società dove non esiste un vero contrasto alla dispersione scolastica o al suicido, fenomeni come il bullismo passano quasi inosservati. Si preferisce non vedere se si può evitare di disturbare e ricorrere a burocrazie varie e regole, ad ogni modo, rimaste troppo morbide.
Un libro che personalmente volevo leggere da tempo, con un argomento molto spigoloso che rimane sempre attuale e che mi interessa approfondire.
Dalla Kawakami mi aspettavo molto di più, anzi, mi aspetto sempre tanto, troppo dagli autori che mi piacciono particolarmente, ma ne ha creato un buon equilibrio senza troppo eccedere nel vittimismo, quindi tutto sommato l’ho trovato buono.
Spero possa incuriosire anche voi.