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“Elisabetta. Per sempre regina. La vita, il regno, i segreti”

Recensione del libro di Antonio Capranica, edito da Sperling & Kupfer, 2021

Per commemorare la scomparsa della Regina Elisabetta II, avvenuta lo scorso 8 settembre, proponiamo la recensione di uno dei libri che meglio descrive quale è stata l’evoluzione storica e sociale di un regno che, nell’arco di settantanni ha saputo evolversi di pari passo alla società.

Un libro che non è una biografia, ma un racconto appassionato che parte dall’infanzia della sovrana fino ad arrivare nelle mura di Buckingham Palace, la storica residenza della royal household, nel cuore di Londra.

La promessa

Tutta la mia vita, breve o lunga che sia, sarà al servizio vostro e del nostro Paese”.

Questa la promessa fatta dalla Regina Elisabetta II il 21 aprile del 1947 quando, a soli ventuno anni, in occasione della prima missione pubblica in Sud Africa, sapeva di dover diventare la sovrana del Regno Unito. L’evento avverrà a seguito dell’abdicazione di Edoardo VIII, le cui simpatie naziste preoccupavano gli ambienti politici.

L’Autore del libro ricostruisce settant’anni di Regno, ponendo l’accento anche sulle sue abitudini quotidiane, di donna oltre che di sovrana:

Quando lascia il costume di scena, che indossa sempre impeccabilmente, la regina appare in effetti una persona abbastanza ordinaria, nel senso di opposto a eccentrica o viziata: questo almeno per le sue abitudini quotidiane, i gusti, le simpatie e le antipatie.

In oltre cinquecento pagine di racconto, si delinea il profilo di una donna che cambierà le sorti della Gran Bretagna. Non solo per la fedeltà alle tradizioni della corona, ma anche per il percorso intrapreso, finalizzato a dar vita ad un regno più moderno e sensibile, in linea con l’evoluzione della società.

Il racconto si dipana dall’infanzia all’incontro con Filippo, dall’incoronazione alle numerose crisi di corte (l’addio di Harry e Meghan alla royal family e la loro intervista a Oprah Winfrey, con la quale accusano di razzismo l’intera famiglia) sempre superate magistralmente.

Vita da Regina

Fu incoronata il 2 giugno del 1953 nell’Abbazia di Westminster, a soli venticinque anni e, per la prima volta, la cerimonia fu trasmessa in diretta televisiva in tutto il mondo.

Viene incoronata in un momento in cui l’impero britannico sta cambiando aspetto, divenendo una unione di stati su base volontaria – il Commonwealth – che riconoscono la regina simbolicamente come proprio capo politico. Dobbiamo, tuttavia, tener presente che il ruolo di Elisabetta II era quello di regnare sulla Gran Bretagna, ma non di governare; nel senso che era un Capo di Stato al di sopra dei partiti politici.

Nella stessa Abbazia, due anni dopo, sposerà il suo lontano cugino, Philip Mountbatten, figlio del Principe Andrea di Grecia. Filippo di Edimburgo era nipote di Costantino I di Grecia, costretto ad abdicare a seguito della sconfitta della Grecia contro la Turchia. Filippo fu costretto alla fuga con la famiglia, prima in Francia, poi in Germania e, infine, in Scozia, dove, nel 1939 conobbe Elisabetta.

L’Autore, nella prima parte del libro, ci trasmette un’immagine di Elisabetta adolescente che, la sera prima di dormire, baciava la foto di Filippo appesa sulla parete difronte al letto. Un’inedita immagine della sovrana raccontata dalla sorella Margaret.

I rituali di una donna

All’interno delle borsette colorate appoggiate sul braccio (con le quali i fedelissimi giurano che mandava messaggi in codice al personale), ci sono uno specchietto, il rossetto, un fazzoletto rigorosamente di batista, qualche foto personale, le mentine per i suoi cani e almeno un cruciverba.

Proverbiale la parsimonia della Regina:

Tutti a Palazzo sanno che la regina odia sprecare persino un penny. Per il suo personale, si capisce, non per sé o i suoi famigliari, abituati al lusso e al privilegio

Restava, inoltre, indifferente quando i tabloid inglesi sottolineavano che uno stesso abito veniva usato più volte in occasione di eventi pubblici: “Gli snob ne ridono, ma la gente semplice lo apprezza”, diceva al suo personale.

L’inestimabile patrimonio

Nessuno conosce l’ammontare complessivo del patrimonio.

C’è chi parla di quattrocento milioni di sterline.

Balmoral e Sandringham sono proprietà privata e appartenevano all’asse ereditario della Regina. Gli altri palazzi fanno capo al Crown Estate, così come la collezione di quadri di Buckingham Palace e di Windsor, i disegni di Leonardo, i gioielli della corona, gli archivi. Quindi la sovrana ne è stata custode per conto della Nazione, ma non è ha mai disposto finanziariamente.

Dobbiamo tener presente che in Gran Bretagna vige il maggiorascato.
Nelle famiglie titolate, il primogenito è erede universale proprio per assicurare la potenza economica del sovrano durante il regno.

Per quanto riguarda i titoli, invece, il Ducato di Lancaster tocca al Re, mentre quello di Cornovaglia, che era di Carlo, passa a William, in quanto nuovo principe di Galles ed erede al trono.
Il Ducato di Cambridge rimarrà a quest’ultimo fino al compimento dei ventuno anni del principino George, perché suo primogenito.
In ogni caso, i titoli sono nella disponibilità del Sovrano, che può disporne come crede.

Il patrimonio della Corona viene amministrato dallo Stato, mentre alla Regina spettava il 15% degli utili complessivi annuali.

Gli ultimi decenni

Con l’inizio del nuovo millennio, per Elisabetta II ha inizio il periodo dei record.
Dopo aver festeggiato nel 2002 il cinquantennio alla guida del Regno, nel 2007 Elisabetta divenne il sovrano britannico più vecchio di tutti i tempi. Pochi anni dopo, nel 2015, il suo divenne il regno più longevo di tutta la storia inglese. Nel 2017 la regina ha festeggiato il sessantacinquesimo anniversario dalla sua ascesa al trono. Ad oggi, il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni.

In questi settantanni ha incontrato sedici premier.
Il primo è stato Winston Churchill (1951-1955), seguito da Anthony Eden (1955-1957) e da Harold Macmillan (1957-1963). In seguito, la regina ha lavorato con Alec Douglas-Home (1963-1964), Harold Wilson (1964-1970 e 1974-1976), Edward Heath (1970-1974) e James Callaghan (1976-1979).
C’è stata, poi, Margaret Thatcher (1979-1990), seguita da John Major (1990-1997), Tony Blair (1997-2007), Gordon Brown (2007-2010) e David Cameron (2010-2016).
Negli ultimi anni, Theresa May (2016-2019), Boris Johnson (2019-2022) e la nuova eletta Liz Truss.

L’autore

Uno dei più importanti esperti italiani della Casa Reale, Antonio Caprarica si laurea in filosofia presso La Sapienza di Roma e muove i primi passi nel giornalismo nelle redazioni de “L’Unità” e di “Paese sera” durante gli anni ’70.

Come giornalista televisivo si è occupato soprattutto di politica estera e, per decenni, è stato corrispondente Rai in Medio Oriente, Londra e Parigi.

Numerosi i libri pubblicati:


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