Eccoci ancora qui (Here’s To Us) è il nuovo libro a quattro mani di Becky Albertalli e Adam Silvera, il sequel di
Può succedere anche a noi?
Si tratta di un romanzo young adult m/m, uscito il 13 settembre 2022; prezzo di copertina 18,50€.
Recentemente Mondadori ha rilasciato una nuova edizione del primo capitolo, cambiandone il titolo in E se capita a noi? (What If It’s Us). Data d’uscita l’8 settembre 2022, anch’esso al prezzo di copertina 18,50€.
Gli autori
Becky Albertalli è un’autrice famosa per Non so chi sei, ma io sono qui (Simon vs. the Homo Sapiens Agenda), da cui è stato tratto il film Tuo, Simon (Love, Simon) e, successivamente, la serie tv Love, Victor; entrambi sono disponibili su Disney+.
Anche in questo caso il titolo del libro è stato riadattato in Tuo, Simon, per seguire il successo del film.
Adam Silvera è un autore celebre per L’ultima notte della nostra vita (They Both Die at the End).
Può succedere anche a noi? / E se capita a noi?
I protagonisti di questa serie sono Arthur e Ben.
Arthur è in visibilio per la sua estate tra le strade di New York.
Sognatore ed amante di Broadway (con l’aspirazione a lavorarvi), la ritiene una città magica e romantica in cui tutto può accadere. Ma nel suo entusiasmo, sente anche una profonda distanza da casa, in Georgia, e dai suoi migliori amici: Jessie e Ethan.
Quella sorta di tristezza è data anche dallo strano comportamento che Ethan manifesta con lui. Attraverso la chat di gruppo è sempre attivo e risponde tempestivamente, ma quando Arthur gli scrive in privato, Ethan persevera nel silenzio. Arthur non riesce a capire se il suo migliore amico sia turbato dal suo coming out piuttosto recente.
Ben, invece, è nato e cresciuto a New York con discendenza portoricana.
Ama la scrittura ed ambisce a divenire uno scrittore, ma ha appena messo fine alla sua relazione. Hudson, il suo ex ed amico storico, l’ha tradito. Ben si ritrova con una scatola in mano con tutti i suoi oggetti personali, da volergli recapitare via posta.
Davanti l’ufficio postale, Ben e Arthur si incontrano ed interagiscono per alcuni momenti. Arthur ne rimane subito ammaliato, spingendosi a seguirlo perfino all’interno del punto posta, anche se non ha nessuna ragione per farlo.
Parlano tra loro mentre Ben è in coda, ed Arthur ne è sempre più calamitato, spinto a proseguire quella conoscenza. Purtroppo, un flash mob all’interno dell’ufficio postale li separerà. Ben non spedirà mai quel pacco, per il prezzo troppo elevato, e semplicemente andrà via.
Arthur non si scoraggia. In mano ha un solo nome su un pezzo di carta, di cui non conosce il proprietario, ma che sa sia collegato al ragazzo con la scatola. Quindi comincia a cercarlo attraverso piattaforme di incontri e social, divenendo quasi un detective, e lasciando perfino un messaggio sulla bacheca di una caffetteria, in cui aveva trovato qualche indizio del suo passaggio.
Nemmeno Ben si è risparmiato.
Ha provato, insieme al suo migliore amico e forza della natura Dylan (che incontrerà la sua anima gemella, Samantha, in una caffetteria), a cercarlo basandosi sulle informazioni che gli aveva estrapolato durante la loro conversazione, senza successo. Si trova anche in bilico per la ferita che il suo ex gli ha provocato, non sapendo esattamente come agire e reagire.
Quando finalmente l’universo permette ad Arthur e Ben di incontrarsi, i loro primi appuntamenti non andranno benissimo. In cerca della perfezione, continueranno ad insistere con delle repliche di quelle uscite per riscattarsi.
Innamorarsi reciprocamente sarà molto facile per loro, nel poco tempo che trascorrono in compagnia, ma stare insieme non lo sarà altrettanto. Sbatteranno contro le loro differenze caratteriali ed economiche, e non sempre riusciranno a comprendersi.
In più, Arthur cerca di capire cosa gli nascondono i suoi migliori amici, divenuti distaccati. Ben, invece, vuole tentare di riallacciare i rapporti con Hudson; quantomeno per non perdere anche l’amicizia che li ha sempre legati.
E se non avessimo ancora visto la versione migliore di noi?
Conclusione “E se capita a noi?”
Arthur e Ben sono consapevoli che la loro sia una storia di un’estate, ma lasciarsi e dirsi addio non sarà per nulla facile. La realtà della difficoltà di una relazione a distanza è presente, e quindi vi mettono fine nel modo più indolore possibile, con una chiusura a simulare il loro inizio, la conclusione di un cerchio. Ma resterà l’amicizia, che continueranno a coltivare.
Tre coppie si sono create lungo questo percorso: Ben e Arthur, Jessie e Ethan, Dylan e Samantha. L’unica a restare in piedi è quest’ultima.
Eccoci ancora qui
Il secondo romanzo si apre più o meno da dove abbiamo lasciato il primo. Arthur ha maturato delle esperienze con altri ragazzi nella sua avventura al college, e adesso ha un ragazzo di nome Mikey, con cui si trova splendidamente.
Sono passati due anni da quell’estate a New York. Ben ed Arthur non si sono più incontrati di persona, ma hanno continuato quella relazione dubbia e interrogativa da amici e forse amanti, divenendo sempre più affiatati, finché negli ultimi tre mesi hanno smesso di sentirsi. La loro amicizia appare dunque conclusa.
Ben si frequenta con un suo compagno di corso (scrittura creativa), Mario, bello ed espansivo, capace di conquistare l’affetto di chiunque incontri. Ben lo adora, ma c’è un’ombra sul loro rapporto: Mario non sembra avere delle intenzioni troppo serie con lui. Non definisce che tipo di relazione abbiano, e Ben non vuole pressarlo, passare per quello noioso. Eppure Ben sogna una vera storia d’amore, gesti d’affetto, complicità totale e stabilità, tutto quello che non ha.
È pressato in questo vortice continuo, in cui non appare nessun cambiamento nella sua vita. Non riesce a respirare a New York. Non è felice del percorso senza sbocco che ha intrapreso, di un manoscritto che non riesce a creare come vorrebbe (e che rispecchia troppo la sua vita personale). Della necessità finanziaria di dover ancora dipendere e vivere nella casa con i propri genitori, degli amici che cambiano città e lo lasciano indietro.
Ben è stato anche il primo a tagliare i ponti con Arthur, mentre quest’ultimo ha provato a rintracciarlo ancora con un po’ senza successo.
La risposta è semplice. Ben ritiene che Arthur abbia scelto Mikey invece che lui, e la necessità di debellarlo della propria vita è stato l’unico gesto che potesse compiere per preservarsi. Ma l’universo non ha quei piani per loro.
Sono venuto qui per cercare un ragazzo due anni fa e ora sto chiedendo a un altro di venire qui a cercare me.
Arthur tornerà a New York dopo due anni, per uno stage estivo nella off Broadway, lavorando con il suo regista preferito. Gli eventi che poteranno Ben ed Arthur a ritrovarsi saranno scaturiti da un mi piace da parte del primo su Instagram, dopo mesi di silenzio.
Quando Arthur e Ben si rincontreranno, sarà come se non si fossero mai divisi, come se non ci fossero stati mesi di vuoto tra di loro. Ma questo comincerà a mettere in crisi le relazioni romantiche che stanno tentando di istaurare.
Mikey conosce fin troppo bene la loro leggenda. Si sente continuamente minacciato dalla presenza di Ben, di come quest’ultimo sia sempre stato tra di loro. Mentre Mario non sembrerà mai esserne scalfito.
Ma Arthur e Ben lo sono eccome. Vedersi con i rispettivi partner gli creerà continuamente dolore e scompensi, una forma di egoismo mai sperimentato prima ed incrinerà le loro decisioni, farà crescere l’insicurezza e non agiranno spesso nel modo corretto.
Ben sentirà sempre di più l’esigenza di aggrapparsi a Mario, di dare una base solida a quella loro storia indefinita. Valuterà perfino la possibilità di seguirlo fino in California per convivere, dopo che a Mario verrà offerta un’opportunità lavorativa che gli permetterà di vivere il suo sogno da sceneggiatore. E anche Ben vuole inseguire i propri sogni.
Arthur, invece, affronterà una situazione opposta. Mikey vorrà sempre di più da lui, gli dichiarerà quelle due paroline magiche che Arthur ha regalato soltanto a Ben (il suo primo amore, il suo primo tutto), ma che non è sicuro di provare per il suo attuale ragazzo. Sentirà la pressione di dover ricambiare Mikey, e su di loro calerà l’incertezza.
A tutto questo si unirà anche una certa distanza che Ben riscontra nel suo migliore amico Dylan, con una relazione stabile e fiorente con Samantha. Si sentirà messo da parte, non riuscirà a decifrare i comportamenti anomali e discontinui di Dylan, e l’unico con cui si potrà confidare sarà proprio Arthur.
Invece di preoccuparmi di non scottarmi con il mio passato, continuerò a costruire il mio futuro.
Struttura dei romanzi
Sono scritti entrambi in prima persona, ma il punto di vista viene diviso tra Arthur e Ben.
Se un capitolo vede protagonista Ben, in quello successivo toccherà sicuramente a Arthur.
Sono capitoli corti e numerosi, molto scorrevoli. Ed ogni libro è diviso in tre parti, che si concludono con l’epilogo.
Piccolo dettaglio da non trascurare: il primo volume inizia con un capitolo di Arthur e si conclude con uno di Ben, mentre in Eccoci ancora qui si apre con Ben e l’ultima parola viene data ad Arthur.
Solo perché una persona dice di amarti non significa che non lo dirà mai a nessun altro.
Considerazioni
Questa storia è una fiaba, in cui succedono avvenimenti quotidiani e si vive l’amore per quello che è. Non ci
sono grandi impedimenti sociali, non ci sono episodi di discriminazione o omofobia (a parte un singolo evento in E se capita a noi?). Non è nemmeno una storia di formazione. Sono due ragazzi che si sono conosciuti a sedici anni in una calda estate a New York, in un evento imprevisto, inimmaginabile. Sono due ragazzi che hanno continuato ad amarsi per i successivi due anni in silenzio, sotterrando tutto nel concetto di amicizia.
Eccoci ancora qui è basato sull’incomprensione, le parole non dette, i discorsi non affrontati, la male interpretazione di un atteggiamento, malintesi ed equivoci.
Sia Arthur che Ben non sono mai stati troppo diretti dopo la separazione. In quei due anni hanno continuato a girarsi intorno senza mai concretizzare qualcosa, e ognuno di loro si aspettava un passo dell’altro, ma accedeva sempre qualcosa che li faceva retrocedere, stabili nei loro posti.
Hanno equivocato ogni loro mossa e sentimento.
Arthur è apparso stanco di quella relazione silente, che non voleva mai emergere e ha cercato altrove. Ben ha creduto che Arthur non l’avesse in realtà mai amato, ed è diventato avverso nei suoi confronti, indurendosi e divenendo scostante, fino a sparire del tutto, ignorando completamente Arthur senza dargli mai spiegazioni.
Questa mancanza di chiarezza è andava avanti perfino nel momento in cui si sono ricongiunti. Ognuno aveva la propria vita, non aveva alcun senso mettere in dubbio quello che avevano o tentato di costruire. Si vorrebbe entrare dentro le pagine per scuoterli un po’ e urlargli di parlarsi, quantomeno per mettere dei punti, ma quei punti loro non li vogliono proprio vedere. Nei propri pensieri si rigettano le colpe l’uno sull’altro.
Ora mi addentrerei nei lati negativi.
In E se capita a noi? avevamo lasciato un Ben in pace con se stesso, ancora innamorato perso di Arthur, ma che accettava il percorso che quest’ultimo si stava costruendo. Ben era felicemente felice di essere single, di non volere nessuno intorno a lui dopo due relazioni finite una peggio dell’altra. Aveva bisogno di tempo per ricomporre se stesso.
Ma in Eccoci ancora qui Ben è completamente incattivito, arrabbiato con il mondo e con la sua vita che definisce piatta, senza crescita. Lui non si è mosso, mentre tutti gli altri sì. Ha un atteggiamento anche aggressivo e spesso egoistico.
Non voglio certo dire che sia completamente in torto nella situazione in cui si ritrova, ma mi sembra che abbia fatto dieci passi indietro rispetto al percorso che ha intrapreso nel primo volume. Qui appare come se dovesse ricominciare d’accapo, capire nuovamente chi è, che cosa vuole. Ma in questo percorso vede nero quello degli altri, ne è furioso, escluso.
Ci ritroviamo personaggi secondari siano quasi inesistenti.
Per meglio dire, Dylan si fa ancora faticosamente sentire. Samantha è più che altro un sottofondo. Anche Mikey e Mario hanno la loro fetta, ma in realtà non sappiamo nulla di quest’ultimi, soprattutto di Mario. E degli amici di Arthur non ci viene detto praticamente niente. Jessie appare in sordina di tanto in tanto ed Ethan è quasi non pervenuto. E, onestamente, per la bomba che viene lanciata su Ethan, avrei decisamente voluto saperne di più. I genitori di Ben sono presenti, abbiamo molte scene con loro, ma la famiglia di Arthur è quasi inesistente. Sembra che tutto quello che gli venga concesso siano solo Ben e Mikey, ciò non è per nulla bilanciato.
Non mi ha entusiasmato la mancanza di chiarimenti tra Arthur e Ben. Con tutti gli altri personaggi li abbiamo avuti, ma tra di loro nulla. Come se non ci fosse niente da approfondire, come se le parole fraintese non esistessero più. Secondo me è una grande pecca, lascia un vuoto enorme, non permette che vengano spiegati o quantomeno giustificati le loro incomprensioni che hanno dato il via a tutto. Non mi aspetto uno spiegone da cinquanta pagine, ma due parole in fila sì.
In E se capita a noi? si è dibattuto tanto su Hudson e sul farlo tornare nella vita di Ben,
avevano anche trovato una
specie di buon compromesso. Ma in Eccoci ancora qui è completamente sparito, si sono allontanati definitivamente fuori dall’occhio del lettore. Quindi mi chiedo, perché insistere così tanto nella prima fase della storia, per essere completamente depennata nella seconda come se non ci avessero nemmeno tentato?
Non apprezzo nemmeno particolarmente il finale.
Abbiamo delle ripetizioni di eventi fin troppo simili, quasi uguali, a distanza di, letteralmente, cinque pagine. È troppo di già visto, niente di nuovo. Il che non è il modo migliore per concludere una storia del genere, soprattutto comparato ad un finale completamente opposto in E se capita a noi?
A parte le mie personali note dolenti, certamente è una storia che si fa apprezzare nel suo complesso; è leggera e dolce, a volte irrealistica. Sono sprazzi di vita che ognuno di noi può vivere ed in cui immedesimarsi. I personaggi entrano nel cuore ed è difficile non amarli. Sogno uno spin-off su Mario, il più maturo ed equilibrato tra loro, ma anche il più misterioso.
In conclusione, la lettura di Eccoci ancora qui è decisamente raccomandata, e ne vale la pena.
Il fatto che a due persone piacciano le stesse cose non significa che sono perfette l’una per l’altra. Significa solo che gli piacciono le stesse cose e che si possono tenere buona compagnia.





