È uscito in libreria per Baldini+Castoldi, la storica casa editrice milanese, un nuovo volume della collana I saggi che può essere utile a quanti abbiano curiosità di approfondire un tema di grandissima e preoccupante attualità: il conflitto russo-ucraino. Si Intitola Ucraina. La guerra che non c’era 2014-2022 ed è frutto del lavoro a due mani di esperti sul tema: Andrea Sceresini e Lorenzo Giroffi.

Gli autori
Andrea Sceresini. Giornalista freelance, ha collaborato con prestigiose testate quali La Stampa, l’Espresso, il Foglio, il Fatto Quotidiano e ha realizzato servizi e documentari per Rai, Mediaset e Sky (Report, Doc3, Spotlight, Il fattore umano, Tg2 Dossier). Ha scritto e pubblicato libri per Chiarelettere, Il Saggiatore e Baldini+ Castoldi. Autore di inchieste e reportage di guerra, dal 2014 al 2017 ha seguito personalmente il conflitto nel Donbass, in Ucraina orientale, occupandosi a lungo di stragi e gruppi dell’estrema destra. In questo momento è tornato in Ucraina per seguire in prima linea il nuovo conflitto come inviato speciale per Rai 2. Sul tema ha già pubblicato nel 2015, sempre assieme a Lorenzo Giroffi, Ucraina. La guerra che non c’è.
Lorenzo Giroffi. Ha incominciato a Caserta occupandosi di camorra, per poi seguire gli eventi in presa diretta all’estero: primavere arabe, guerriglia sui monti del Kurdistan, rotte migratorie in Africa, guerra nel Donbass, rivoluzione burkinabé, affari delle miniere illegali in vari angoli del mondo, attacchi terroristici in Europa, battaglia di Mosul, cartelli messicani, crisi venezuelana, conflitto libico, slum di Nairobi, fino alle periferie di Roma e Napoli. Tra i suoi libri La seconda vita di Majorana (2016), Il fornaio (2018) e i romanzi Visioni meccaniche (2011), La linea della notte (2020). È autore del podcast sulla violenza clandestina Cani violenti, ha diretto il film Eroi perduti e il documentario Senza Diego. Con Andrea Sceresini ha già pubblicato nel 2015 Ucraina. La guerra che non c’è.

2014 – La guerra che non c’era
Il nuovo lavoro è una versione rivista e aggiornata del precedente volume edito nel 2015 Ucraina. La guerra che non c’è: un reportage esclusivo, scritto da Sceresini e Giroffi che per mesi, nel 2014, hanno vissuto lungo le due sponde del fronte. Dall’oriente nelle autoproclamate Repubbliche del Donbass, da Donetsk a Lugansk, passando per Kiev nell’Ucraina occidentale, la loro è stata un’odissea fra trincee, battaglie e posti di blocco, miliziani dal volto umano, ufficiali alcolizzati e cocainomani, volontari di mezza Europa ubriachi di ideologia neonazista, bombardamenti e bordelli militari. Hanno così avuto modo di osservare e raccontare il vero volto della guerra: senza pregiudizi né retorica, ma con lo spirito un po’ incosciente di due giovani che cercano la verità.
Il risultato: una lunga carrellata di ritratti, storie e destini, nel solco dei reportage di guerra alla Tiziano Terzani e Oriana Fallaci, che spiegano le contraddizioni della Storia attraverso i romanzi individuali. Di questa tremenda tragedia nulla o quasi ne sapeva l’opinione pubblica europea ed italiana. Scarse informazioni di un conflitto armato che praticamente in Occidente non c’era. Una guerra che non c’era e che adesso c’è, con tutto il suo orrore sbattuto quotidianamente in faccia ai telespettatori dagli schermi dei mass media.
Nel 2014, abbiamo trascorso un mese e mezzo nell’Ucraina devastata dalla guerra. Una guerra che non c’era, perché i media occidentali se ne sono quasi subito dimenticati. Una guerra che ora c’è, purtroppo, e che ha ricominciato a distruggere, ammazzare, bruciare, mutilare.. Concentrarsi sui pretesti (chi ha invaso chi, chi possedeva cosa) significa tapparsi gli occhi, facendo il gioco di chi sta fomentando questo conflitto.
2022 – La guerra che non c’era, adesso c’è.
Le sirene antiaeree sono partite a Leopoli, ci sono state esplosioni a Kiev. La Russia di Putin sta attaccando da più fronti, via cielo e terra. Gli USA e la NATO sono pronti alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina e dei confini dell’Europa. Le notizie si susseguono ripetutamente e la propaganda su entrambi i fronti la fa da padrona sull’informazione. Questo saggio ci può dare la possibilità di comprendere qualcosa in più di una situazione molto complessa, perché non ci si può limitare alla rigida lettura frutto della dicotomia “buoni vs cattivi”, così come il mainstream occidentale sta facendo da giorni.